“Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? … A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del Cielo?”. (Sap 9,13.16)
Mamma Laura: “Nel gennaio del 2018 si diffuse una terribile influenza. Vivevo tutti i giorni con la fortissima paura che Maya potesse essere contagiata, anche se è da premettere che lei godeva di una salute incredibile. Purtroppo Niccolò stette male con febbre altissima (sfiorava i 41°), così io e mio marito decidemmo di tenerlo lontano da Maya.
Dopo due giorni, però, iniziò a star male pure lei. Le loro ultimissime foto insieme risalgono a due giorni prima che accadesse la tragedia. Peggiorava e si riprendeva, per poi non riuscire a trattenere nulla nel suo piccolo stomaco: neppure l’acqua. Così decidemmo di portarla in ospedale pensando di riportarla a casa dopo qualche flebo. Abbiamo passato insieme a lei l’intera notte ma, il mattino del 1 febbraio, il cuoricino di Maya si è fermato mentre io, poggiata sul suo petto, ho ancora ascoltato gli ultimi battiti. Una virosi fulminante aveva colpito i suoi reni”.
Papà Giuseppe rivive così quel momento: “Il nostro cuore sembrava essersi fermato insieme al suo, e così anche le nostre menti. Non riuscivamo a pensare più a nulla tranne che a Niccolò; lui aspettava che la sua tanto amata sorellina ritornasse guarita. Seppur con il cuore straziato, decidemmo di comune accordo con Laura di non dirgli nulla fin dopo la tumulazione del corpo della nostra piccola al cimitero di Pedara. Giunto il momento del ritorno a casa, andammo a prenderlo dai nostri cugini di cui non dimenticheremo mai il tenero e meraviglioso ESSERCI! A Niccolò raccontammo che, a Maya, il Suo Amico Gesù aveva dato la medicina di cui aveva bisogno”.
IL CIELO SORRIDE: I PRIMI SEGNI
“La potenza della sua maestà chi potrà misurarla? Chi riuscirà a narrare le sue misericordie? Non c’è nulla da togliere e nulla da aggiungere; non è possibile indagare le meraviglie del Signore”. (Sir 17,4-5)
IL SORRISO
Papà Giuseppe condivide: “Quando lasciavo per qualche minuto Maya lì dove riposava beata, per andare in cucina a bere un po’ d’acqua, i pensieri della notte precedente mi assalivano, stavo male e piangevo, piangevo. Ma ritornato da lei, rimanevo confuso nel guadarla perché lei era lì con il suo solito splendente sorriso, così splendente che pensavo: “Ma, Amore mio, mi stai prendendo in giro anche adesso, col tuo sorrisino?” proprio come quando un padre vede il proprio figlio combinare una marachella. Quel sorriso ha meravigliato, destabilizzato tutti quelli che venivano a casa nostra a salutarla. Da qui, io e Laura capimmo che la notte precedente erano scesi Gesù e la Madonna, insieme a tutti gli angeli del Paradiso, a prenderla. Il suo sorriso rifletteva la Gloria in cui ella già si trovava. Quel suo sorriso “birichino” ci fece vivere un pezzetto di Paradiso proprio come, nella sua brevissima vita terrena, ce ne aveva fatto assaporare anche più d’uno. Con lei ogni cosa, magari le più scontate per noi, come il sorgere del sole, i fiori, la luna, una farfalla, il canto di un uccellino… tutto diventava meraviglia”.
LA MORBIDEZZA
Mamma Laura: “Fenomeno quello del suo corpo rimasto morbido, inspiegabile anche per la medicina. Più passavano le ore, più lei si ammorbidiva. Era come se stesse dormendo. Io le aprivo e chiudevo le manine, le premevo lo stomaco, le guance, la fronte, la baciavo continuamente sulle labbra. La nostra piccola stava dormendo”.
IL PROFUMO DI GIGLIO
Papà Giuseppe: “La sua fronte emanava un intenso profumo di gigli mentre in casa non avevamo fiori”.
LE CAMELIE DI CASA
Mamma Laura: “Durante quella settimana, prima di portare Maya in ospedale, nell’albero di camelie del nostro giardino, dove fiorivano solo camelie rosa e qualcuna con qualche sfumatura bianca, fiorì un ramo di Cameliecompletamente bianche. Erano circa sette, se non ricordo male. Mai successo fino ad allora nei suoi trent’anni di vita, cioè da quando fu piantato da mio nonno”.
UN RAGGIO DI SOLE
Papà Giuseppe: “Durante la celebrazione del funerale, ogni volta che il celebrante Padre Alfio Torrisi nominava Maya, da una finestra della navata centrale entrava con potenza un raggio di sole: una cosa straordinaria perché entravano un raggio dopo l’altro mentre, fuori, la giornata era nuvolosa e con tanta nebbia, fenomeno raro in Sicilia”.
PACE E SERENITÀ
Mamma Laura: “ Quel giorno avrebbe dovuto essere di lutto e di mestizia e, invece, la tristezza di tutti fu sostituita da un senso di pace e serenità divine, altrimenti impossibili da sperimentare umanamente parlando”.
I GERANI
Papà Giuseppe: “Nell’anno 2020, i gerani che abbiamo sul balcone sono fioriti lungo tutto il corso dell’anno”.
LA PIANTA DI ROSE
Mamma Laura: “L’anno scorso a giugno, vicini alla festa del Corpus Domini, la rosa che avevamo comprato per ricordare Maya fiorì, come sempre, con il suo color pesco molto molto delicato. Questa volta però, un bocciolo di rosa in mezzo alle altre fece la differenza perché il suo era di color bianco- avorio. Una meraviglia!”.
SOGNI
“Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare”. (Gn 41,11)
* Il fratello Niccolò l’ha sognata spesso per un periodo ben preciso. Giocavano sempre insieme. Solo una volta Maya è stata la super eroina, mentre la maggior parte delle volte lei lo coccolava e gli saltava in braccio.
* Anche i nonni e le nonne, gli zii l’hanno sognata spesso e per tutti Maya riservava coccole e abbracci.
* Molte altre persone che non si conoscono tra loro hanno detto le stesse cose e cioè che Maya guarda tutti da un’altura, dicendo loro che dove si trova ora sta benissimo!
* Un cugino di mamma Laura che conosceva molto poco Maya, perché si vedevano di rado, raccontò che una notte sognò entrambi sopra una scala: lui stava scendendo e lei salendo. Ad un certo punto lo tirò per i pantaloni affinché si fermasse, invitandolo a dire a tutti quelli della famiglia che lei è dovuta andare via prima. Per Maya era importante che riferisse questa cosa.
* Altri famigliari l’hanno sognata circondata da tanti altri bambini e da una luce splendente.
* Nel 2020 Niccolò ha frequentato il Grest delle Focolarine. Lì c’erano due ragazzine che lo prendevano in giro. Mamma Laura pregava e chiedeva alla piccola Maya di stare vicino a suo fratello, di non lasciarlo mai da solo neanche per un attimo. La mamma ricevette la conferma che sua sorellina Maya era con lui. Una zia di Laura, che non sapeva della richiesta della nipote, sognò Maya vicino a Niccolò mentre faceva una foto di gruppo; lui seduto per terra e lei, da dietro, che lo coccolava con tantissimo affetto. E questo dopo che Niccolò, solo qualche giorno prima, aveva fatto una foto di gruppo con il Grest seduto per terra proprio dove la zia lo aveva visto.
* Papà Giuseppe l’ha sognata una o due volte in tutto. L’ha vista in braccio ad un suo carissimo amico di nome Angelo, nato anch’egli al cielo anticipando Maya di cinque mesi. Papà desiderava tanto prenderla in braccio, ma lei rimase con Angelo: papà ne soffrì molto.
* Anche mamma Laura, un po’ di tempo fa, l’ha sognata. Inizialmente erano tutti e quattro insieme ma, anche nel sogno, lei – ricordando che Maya non era più tra loro – si svegliava piangendo. Da quel momento Maya non si è fatta più vedere: mamma non doveva soffrire.