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TESTIMONIANZE


“O, Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza”.  (Sal 8,2)

 

Sono Paola, di recente Amicizia della famiglia Liotta. Cerco di raccontare, per quanto riuscirò, quello che ho vissuto. Una mattina di alcuni anni fa, mi è capitata una cosa davvero inspiegabile. Ero solita partecipare alla Santa Messa del mattino, alle ore 08,30, al santuario di Trecastagni. Dopo la celebrazione tornavo a casa per espletare i miei doveri di moglie e di mamma. Però, quel mattino, anche se avevo già partecipato alla Santa Messa, senza sapere bene il motivo, invece di tornare come mio solito a casa, ho deciso di fermarmi ancora in chiesa per parlare un po’ di più con il Signore, cuore a cuore con Lui davanti al tabernacolo. Quasi d’improvviso udii del movimento alle mie spalle: mi girai e vidi una folla silenziosa di persone che, un po’ alla volta, stava riempiendo la chiesa.

Essendo i posti quasi tutti occupati, mi alzai per uscire, ma dalla parte laterale del presbiterio. Pur intenzionata a farlo, in realtà non lo feci e mi posizionai nel luogo dove prima c’era l’organo. Subito dopo iniziai a percepire una sensazione molto forte: non pensai più ad uscire e sperimentai una sensazione fortissima di gioia, nel cuore.

Quanto avvertivo in me non era qualcosa di normale; mai avevo partecipato a una Santa Messa in quel modo. Il mio corpo era invaso da mille emozioni ma, soprattutto, da quell’inspiegabile persistente gioia che non era di origine terrena. L’unica cosa che feci – considerato che nel frattempo avevano iniziato a suonare e cantare – come inchiodata lì al mio posto, fu di iniziare anch’io a cantare, ma piangendo dalla troppa gioia. Tengo a precisare che io non conoscevo né Maya né la sua famiglia. Non conoscevo la persona che era nata al Cielo.

Tuttavia, quel giorno, ebbi modo di partecipare a qualcosa di speciale, di splendido. Ciò che voglio ulteriormente specificare è che quanto stavo vivendo non era qualcosa di puramente terreno: mai io avevo partecipato a un funerale del genere! Sempre pervasa da quell’inspiegabile gioia, improvvisamente iniziai a vedere dei colori molto vivi. Subito pensai che fosse un mio problema alla vista, se non addirittura di essere diventata un po’ matta. Intanto quei colori si muovevano e, quando padre Alfio iniziò a parlare della piccola Maya volata in cielo, i colori si fecero ancora più intensi formando una scia luminosa per poi levarsi in alto. Chiusi gli occhi perché erano troppe le lacrime che mi scendevano.

L’atmosfera intorno a me era bellissima. Ed ecco che, mentre cantavo, iniziai a vedere, nella mia mente, l’immagine di una bambina sorridente. Tutt’ora, anche se è passato tanto tempo, non riesco a dimenticare quell’immagine. Quel giorno qualcosa mi accomunava a lei, benché io non l’avessi mai conosciuta: sembrava veramente che lei volesse che io fossi lì proprio quel giorno. Lei e il Signore! Quanto sento il bisogno di ringraziarlo per quell’inspiegabile esperienza che non tutti vivono! Dopo quella giornata non è che poi abbia vissuto qualcosa di particolare. Sicuramente non avevo allora compreso la portata del dono ricevuto. Al momento della Comunione ho ricevuto Gesù per la seconda volta, mi sono fermata fino al termine della Santa Messa, sempre a lato dell’altare.

Terminata la celebrazione sono uscita lateralmente, senza dire niente a nessuno. Il martedì mattina normalmente partecipavo alla recita del Rosario insieme ad un gruppo di preghiera. “Casualmente” ho incontrato una ragazza che, mentre parlava, ha raccontato di essere madre di due figli, uno in terra e una in Cielo. La più piccola dei due era volata in Cielo diventando uno splendido Angioletto. Da quelle parole ho subito capito che l’Angioletto da me visto quel giorno con gli occhi del cuore era lei, la piccola Maya che io allora non conoscevo ancora. Ho parlato a quella giovane mamma e, mentre le raccontavo quanto mi era successo, lei mi ha stupito ancor più dicendomi che lei stava invece chiedendo informazioni su chi fosse la persona che cantava durante il funerale di Maya. Ma chi cantava? Non eravamo noi a cantare. Sì, è vero, io gridavo dalla gioia, ma il canto uscito non era un canto solamente terreno.

Era come se tanti angeli stessero accompagnando la salita al Cielo di quello splendido Angioletto. Ciò che sperimentai quel giorno è la cosa più bella che mi sia mai successa. Con queste parole ho cercato di esprimere solamente qualcosa, solo una parte di ciò che vissi quel giorno che mi ha accomunato, senza saperlo, ai genitori della piccola. Mi sono commossa allora, e mi commuovo tutt’ora per il grande inspiegabile dono ricevuto.

 

Rosalba condivide: Il giorno che seppi questa brutta notizia, il mio cuore diventò piccolo, piccolo… solo una madre può capire. Era il periodo della festa di Carnevale, il Sindaco decise che quel giorno, in piazza, insieme a tutti i bambini, fossero lanciati tanti palloncini bianchi nel cielo, per salutare Maya un’ultima volta. Il mio cuore mi diceva di andare, perché volevo portare a quella madre una parola di consolazione (anche se non ce ne sono), ma una parola di Gesù, uno sguardo, un abbraccio per dirle: “Coraggio, non sei sola, Gesù è con te, Maya è con Gesù e Maria. La cercai tra la folla, non la conoscevo, cercavo una donna afflitta dal dolore. Poi la mia attenzione si posò in lontananza su una donna dai capelli neri e con una rosa bianca in testa: capii che era lei. Avevo il cuore in gola e gli occhi colmi di lacrime. Mi avvicinai a lei, ma quando si girò verso di me rimasi sorpresa dalla dolcezza e dalla luce di pace e serenità che emanavano i suoi occhi. Alla fine, solo con lo sguardo, fu  lei a consolare me. Solo Gesù può fare tutto ciò! Conservo nel mio cuore tutto questo, che in seguito è diventata una bellissima amicizia nello Spirito e nell’Amore di Gesù.

 

Da Sara Columba, anestesista del reparto di rianimazione pediatrica “Garibaldi Nesima”, di Catania. La seguente testimonianza è stata scritta da mamma Laura, dopo il racconto di un’amica in comune.
Quella notte fu devastante per l’anestesista e il primario. Ricordiamo perfettamente i loro occhi pieni di lacrime per non essere riusciti a salvare la nostra amata. Mai li abbiamo odiati, siamo loro affezionati e preghiamo molto per loro. Dopo quella notte, Sara decise di prendersi qualche giorno di riposo perché troppo sconvolta e partì con il suo bambino e alcuni amici. Andarono in un hotel e durante la notte sentiva una donna gridare aiuto. Andò in camera dai suoi amici e loro non sentivano assolutamente nulla. Sara quindi iniziò a correre per i corridoi dell’hotel finché trovò la donna: il suo bambino si stava soffocando o era svenuto, ora non ricordo esattamente. Riuscì a salvarlo. Lei crede che sia stata Maya a farle sentire quella straziante supplichevole voce. Davvero nessuno sentiva nulla, tant’è che lì per lì la presero per matta.

 

Mamma Laura
Il 1° aprile 2018 vidi Maya per un istante. Era il giorno di Pasqua nonché secondo mese della sua nascita al Cielo. Io e Giuseppe ci stavamo preparando per andare a Messa. Avemmo un attimo di sconforto per cui ci abbracciammo per confortarci. Guardai allo specchio la nostra immagine riflessa e pensai a quanto Maya sarebbe stata felice ed emozionata di vederci uniti; solitamente, quando Giuseppe ce l’aveva in braccio, lei voleva che mi avvicinassi a loro per unire con le sue braccia la mia testa a quella del papà affinché ci scambiassimo un bacio e poi baciassimo anche lei, tutti insieme. D’un tratto vidi nello specchio che accanto alla gamba di mio marito c’era Maya che con la sua manina toccava la sua gamba come per dirgli: “Papà, non ti preoccupare, io sono con voi sempre!”

Da Mariarita, bambina di 21 mesi, figlia di un’amica di Laura.
(Questa testimonianza è trascritta da Laura dopo il racconto della madre e gli audio della piccolina).
La testimonianza di Mariarita ha dello straordinario: si tratta di una bambina che a quel tempo aveva circa 21 mesi. Sua madre era una mia compagna di classe delle scuole superiori. Non ci sentivamo da molto tempo e, inaspettatamente, mi inviò un messaggio per chiedermi come stavo. Cosa più importante, mi scrisse che da tre mesi sua figlia ripeteva continuamente il nome di Maya. Lei e suo marito hanno nomi classici e così anche i loro familiari, per cui non riuscivano a capire  chi  avesse insegnato alla loro bambina quel nome. Maya è un nome molto particolare ed entrambi non hanno mai parlato di lei a Mariarita. Mariarita vedeva Maya, giocava con lei, le offriva del cibo, si divertiva con lei. Anche durante il sonno la chiamava e batteva le manine. La mia amica iniziò a sentire anche lei la sua presenza e si sentiva molto serena, soprattutto da quando Mariarita le disse che Maya stava vicino anche a lei. Tutto ciò è incredibilmente meraviglioso! Mariarita era così piccola da non poterla costringere a dire certe cose. Gli audio registrati sono testimoni di tutto quanto sopra scritto.

Da Gabriella, carissima amica di Laura dal 2019.
(Testimonianza trascritta da Laura, dopo il suo racconto).
Maya è stata molto ma molto vicina a questa mia cara amica. Per mesi una depressione indescrivibile  l’ha proprio distrutta. Anch’io stavo molto male per lei. Ho cercato di esserle vicino fisicamente e spiritualmente; ho chiesto aiuto a Maya e questo le è stato molto di conforto. Questa mia amica riusciva a dormire solo con il ricordino di Maya dove c’è l’immagine di Gesù misericordioso e Maya: le teneva compagnia tutta la notte. Non so quante volte l’ha sognata. Sempre con un vestitino bianco, scalza come amava stare, sospesa in aria e che le accarezzava il volto e molte volte asciugava le sue lacrime.

 A CUORE APERTO: CONFIDENZE DI MAMMA E PAPÀ

“Svegliati, svegliati, rivestiti di forza o braccio del Signore … Io, io sono il tuo consolatore”.  (Is 51,9.12)

L’ Amore di Dio si è manifestato attraverso te, piccola creatura piena di Spirito Santo. Quando riceviamo il battesimo il Signore ci dona i suoi santi Doni. Sta a noi riconoscerli e metterli al servizio della comunità. Ecco che Maya nella sua tenera età era ricolma di Sapienza, già tutto guardava con gli occhi di Dio. Quanto abbiamo imparato da lei! Dio si è insediato nel nostro cuore perché noi glielo abbiamo permesso. Lui bussa, bussa, ma non ci costringe anche se ci presenta varie opportunità nel corso della vita affinché possiamo entrare in comunione con Lui. Ci lascia liberi, sta solo a noi aprire la porticina del cuore e tutto noi stessi. Il Signore ha ricavato per noi il bene da questa tragedia. Sentiamo il bisogno di condividere, con tutta sincerità, un pensiero che abbiamo avuto proprio il 2 febbraio, appena rientrati a casa dal funerale.

Inizialmente volevamo davvero chiuderci in camera da letto fin quando il Signore ci avrebbe presi con sé ma, a dire il vero, era solo un pensiero comandato dalla nostra mente. Il nostro cuore diceva altro. Da questo “strano punto di partenza”, Dio ha iniziato a far traboccare in noi il Suo infinito Amore. Non potevamo smettere, e tuttora è cosi, di lodare il Signore, di ringraziarlo per il dono della vita. Chi sente dire da dei genitori con una figlia in Cielo che la vita è meravigliosa li prende per matti. Ma il Signore ha scelto noi come genitori di un Angelo vissuto sulla terra per ben due anni e nove mesi. Sì, perché ai due anni aggiungiamo anche il tempo vissuto nel mio pancione. Lo Spirito Santo, il Consolatore, ci ha fatti rinascere davvero a vita nuova. Siamo figli della Luce e adesso quella Luce, che prima era sopìta in noi a causa nostra, risplende raggiante come un raggio di sole.
Maya VIVE in noi. Certo, la mancanza fisica è distruttiva. Il desiderio di toccarla è troppo forte. Ma il nostro Dio è un Dio dei vivi e non dei morti e noi, senza il buon Dio, non riusciamo proprio a vivere. È come se ci mancasse l’aria. Lo infiliamo in ogni situazione e ovviamente ciò infastidisce alcuni, ma noi abbiamo bisogno di annunziare a tutti che Lui è il nostro Papà e che ci ama infinitamente e immensamente. Ci tuffiamo molto spesso nel preziosissimo Sangue di Gesù e sentiamo viva la sua protezione.

 Ci hai donato tutta te stessa

          Secondo noi non poteva donare più amore di quanto ne aveva profuso a noi, Amori della sua vita, ma anche in tutte le nostre famiglie.

Ci hai fatto assaporare un pezzetto di Paradiso

Ci hai salvati perché, con la tua nascita al Cielo, siamo risorti anche noi a Vita Nuova, illuminata dalla Spirito Santo. Ora abbiamo occhi nuovi per guardare il mondo e il cuore della gente, non l’apparenza. Con il Signore IN noi, per noi tutto diventa Possibile. Nel nome di Gesù quanto chiediamo otteniamo! Senza parlare delle Grazie di cui ci ricolma la Madonna. Soprattutto quando non le chiediamo arrivano dall’Alto, così come tante meraviglie, perché il Signore sente quanto ci abbandoniamo a Lui e Lui vuole proprio questo da noi, Suoi piccoli, i Suoi figli prediletti.

 Hai pregato con noi

Perché pregavamo insieme con te il Padre nostro, l’ Ave Maria, il Gloria.

E senza di noi

Avevi anche imparato da poco a fare il segno della croce, anche senza di noi… Quante volte ti abbiamo trovato con le manine giunte!

 

                              Per riparare ai nostri peccati

Ottenere la conversione che Dio desiderava per noi. Hai offerto te stessa a Dio, certa che anche noi lo avremmo amato e ci saremmo consacrati al suo Sacratissimo Cuore per il resto della nostra vita.

Crediamo nella Vita eterna

La certezza che Gesù dà ai Suoi circa la Vita eterna, da noi scelta per il tuo ricordino, è più che chiara: “Io Sono la Risurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se fosse morto, vivrà, e chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Gv 11,25-26).
Quest’espressione così forte racchiude la nostra Fede. Siamo risorti con Cristo e lo amiamo perché ci ha donato la vita, con gioie e dolori  passati, presenti e futuri. Noi apparteniamo a Lui perciò non moriremo mai, anche perché Lui ha sconfitto la morte. Solo in Lui, per Lui e con Lui c’è Vita concreta. Nella Lettera di San Giacomo leggiamo: “Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta“ (Gc 2,26). Noi siamo nati per servire. Servire è Amare. Gesù per primo non scese sulla terra come un re forte e potente come si aspettavano, ma nell’umiltà. Nacque in una mangiatoia, lavorò con suo padre, lavò i piedi ai suoi discepoli, tanto che ne rimasero sconvolti. E da tutti noi desidera umiltà e misericordia. E noi nel nostro piccolo gli doniamo ciò che riusciamo a fare. Non è facile per niente. Ma siamo certi che un giorno saremo davvero come Lui desidera.

                          Dal ricordino di Maya

“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”.  (Sal 26,13)

“La morte non è niente. Sono solamente passata dall’altra parte: è come fossi nascosta nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro, lo siamo ancora. Chiamami con il nome che hai sempre dato, che ti è famigliare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola famigliare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontana, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”.

                                                                             Heny Scott Holland

 

Testimonianza di Paola

 

 

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