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Giochi di prestigio
Tutto quanto ruota intorno a questo campo lo attira in modo incredibile. Osserva attentamente, ci ragiona sopra, capisce il trucco che ci sta dietro e lo ripete perfettamente con un’abilità da lasciare veramente stupiti. Un giorno mostra una monetina al papà e l’attimo dopo la fa sparire. Nella mano non ce l’ha più e papà non riesce a capire dove sia andata a finire. E questo per due tre volte di fila. Il padre inizia a spazientirsi e “obbliga” Lorenzo a rivelargli dov’è andata a finire la moneta e, soprattutto, come ha fatto a farla sparire. Sotto pressione Lorenzo cede ma, prima di rivelare il trucco, si fa promettere solennemente di mantenere il segreto. Solo dopo glielo rivela. E papà mantiene tutt’ora la parola.
Un altro fanciullo dimostrava questa attitudine per i giochi di prestigio: era Giovannino Bosco, un vero campione di abilità e di intelligenza. Con i suoi giochi, imparati e ripetuti, riusciva ad intrattenere per lungo tempo piccoli e grandi. Anche Lorenzo, diventato grande, continua a coltivare questa passione e la esercita in varie occasioni. Questo costante contatto con il pubblico lo porta presto a scoprire anche la gioia di recitare e lo fa con una destrezza tale quasi da impersonarsi nella parte assegnata, riuscendo letteralmente a trascinare il pubblico nello spettacolo. Alla fine del quinto anno di scuola elementare, la scuola organizza la rappresentazione del famoso musical “GREASE” e a Lorenzo viene affidata la parte del protagonista, quella resa celebre da John Travolta. Dopo quella serata, possiamo dire di debutto pubblico, Lorenzo viene chiamato “l’attore” dalla Preside, dalle maestre e dalla scuola tutta! Possiamo vederne un piccolo assaggio in questo video.
Amore per la natura
Lorenzo, man mano che cresce, lascia intravvedere sempre di più come la natura sia il suo habitat preferito; qui si sente a suo agio, può dare libero sfogo al suo animo sensibile e attento alle cose belle che lo circondano. Rimane proverbiale il suo amore per gli animali con i quali, quasi ad imitazione di S. Francesco, riesce ad entrare quasi subito in empatia. A testimonianza di questo abbiamo modo di gustare un video dove lui gioca con Pia, una gazza ladra addomesticata. Gliel’ha regalata lo zio Raffaele. Un amico dello zio gli ha insegnato come addomesticarla e Lorenzo si è lanciato con tutto sè stesso in questa nuova avventura. Dopo il tempo necessario l’intesa tra Lorenzo e Pia è perfetta. Lorenzo la chiama con un fischio e lei, ovunque si trovi, in un baleno lo raggiunge e si ferma dove lui vuole: può essere sopra un dito, come sul braccio. Quando scende la sera la mette a “letto” nella sua gabbia aperta e al mattino, prima di andare a scuola le dà la “sveglia” e lei, felice, svolazza ovunque. Purtroppo questo idillio, per una giusta causa, si interrompe. Arriva la stagione della caccia e, prudenzialmente, decidono di chiuderla in gabbia per qualche giorno.
E’ tanto il timore che qualche pallottola la possa colpire e si pensa in tal modo di eliminare l’insidioso pericolo. Purtroppo questo è un ragionamento logico per la mente umana, ma non per una gazza ladra che, in questo gesto di protezione nei suoi riguardi, ha invece visto un tradimento. Quasi a dire tra sé: “Io vi ho dato fiducia e voi mi avete chiusa in gabbia”. Così per un qualche tempo non si fa più vedere oppure si avvicina veramente a fatica, ma mai per rimanere. Quasi per un richiamo misterioso, torna spesso sul muretto di casa e chiama ripetutamente Lorenzo quando, però, Lorenzo non può rispondere. Per qualche giorno ancora torna, chiama e richiama ma, poi, quasi sconsolata, se ne va. Il video mostra tutta la bellezza di questo bel rapporto instaurato tra questi due “amici”.
In queste ricche e spensierate giornate, tra le tante cose belle, brilla anche la fedeltà di Lorenzo agli incontri di catechismo organizzati dalla parrocchia. Dopo il Battesimo un altro traguardo è la 1° Comunione che riceve l’11 maggio 2008, ancora nella sua parrocchia di S. Giovanni Evangelista. Che bello vedere il suo entusiasmo, il suo candore, la sua gioia nel pronunciare le parole della liturgia: “Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa ma dì soltanto una parola e io sarò salvato”. E chi può proibirci di pensare la risposta di Gesù davanti a tanto innocente candore: “In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chiunque, diventerà piccolo come un bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”. (Cfr. Mt 18,3-4). Lorenzo, di fronte al sacerdote che gli presenta l’ostia consacrata, dicendo: “Il corpo di Cristo”, risponde, con commozione: “Amen!”. Il suo cuore diventa tabernacolo di Gesù. Solo in Cielo sapremo qualcosa di più del dialogo tra questi due cari Amici.
PREADOLESCENZA
Il tempo passa e Lorenzo approda alla scuola Secondaria di I grado (medie), sempre all’istituto comprensivo Niccolini, che frequenta a Ponsacco. In lui emerge un duplice aspetto: quello della riservatezza accompagnato tuttavia da evidenti manifestazioni di affetto attraverso abbracci e baci sinceri. Ne sanno qualcosa i genitori e specialmente i nonni materni Severino e Franca. Anche se gli anni di differenza tra lui e lo zio Raffaele non sono pochi, quando si trovano insieme sembrano coetanei. Dai ragionamenti più interessanti finiscono a giocare a fare lotta libera, tanto da non capire più chi sia il più piccolo e chi il più grande. Il tutto tra tante risate, sia per i protagonisti, sia per chi “assiste allo spettacolo”.
In questo periodo si accentuano le sue caratteristiche e predisposizioni: oltre ad essere molto affettuoso, si rivela anche di animo conciliante e incoraggia molto chi si rivolge a lui con qualche problema. Non solo si arrabbia di rado ma riesce addirittura a rasserenare gli animi più esacerbati. Una cosa che, invece, non sopporta è sentir bestemmiare: con dolcezza, ma anche con fermezza, riprende e corregge chiunque cada in questo ignobile vizio.
Attento alle piccole cose non solo le apprezza, ma gratifica chi le compie; con il suo sorriso luminoso accompagnato dall’immancabile GRAZIE! Nonna Franca ricorda: “ Quante volte, soprattutto quando preparo da mangiare, mi viene vicino e dopo un forte abbraccio mi dice: Grazie nonna, tu cucini con amore! E dopo queste parole anche la fatica non si sente più”.
Sempre durante il tempo delle scuole medie, emerge un’altra passione di Lorenzo che lo porta al “settimo cielo”: suonare la tromba. Entra talmente nel vivo di questo strumento tanto da scrivere in un tema: “Suonare qualcosa è una delle soddisfazioni più grandi che puoi avere dalla vita. Anche se non suoni troppo bene, quando senti il tuo impegno e lo percepisci dal suono rotondo delle note che fai uscire … te lo assicuro è come essere in Paradiso!”.
Ma Lorenzo come arriva a scoprire di avere in sé questo talento?
Per rispondere a questa domanda bisogna tornare alla prima media. I nuovi programmi ministeriali prevedono che si possano scegliere alcuni indirizzi, tra questi anche quello musicale. Quando viene proposta questa possibilità nella scuola di Ponsacco, si decide di procedere sottoponendo ad un provino coloro che intendono aderire, così da constatarne l’effettiva inclinazione e le abilità necessarie. Per chi ha scelto c’è poi la possibilità di far parte di un’orchestra composta tutta da alunni che, sia nell’orario scolastico, sia per altre occasioni, viene chiamata ad esibirsi in pubblico. Lorenzo ascolta attentamente la proposta e, tornato a casa, ne parla subito con i genitori i quali gli consigliano di intraprendere questa nobile scelta. Viene detto lui che chi suona dimostra di avere un buon ideale, un animo aperto a quel qualcosa in più che altro non può che aiutare ad aprirsi al bello. Pertanto Lorenzo decide di iscriversi al corso e gli viene somministrato il provino insieme ad altri suoi compagni. Ad esecuzione avvenuta, viene considerato abile. Primo passo. Ora, però, c’è un’altra scelta da fare: quale strumento suonare, considerato che sono in tanti a voler suonare lo stesso strumento? Il maestro fa questa proposta a Lorenzo: “Senti un po’, se noi ti affidiamo come strumento la tromba, tu la suoni volentieri?”. Lorenzo non se lo fa ripetere due volte e, pur avendo solamente undici anni, responsabilmente risponde: “ A me piace suonare, perciò qualsiasi strumento mi viene affidato, mi va bene!”. Questa risposta fu praticamente la “carta di ingresso” nell’orchestra della scuola. Di lì in poi è tutta una crescita che lo porta a suonare nei momenti scolastici comunitari in vari posti, quali ad esempio Pisa, Firenze, in alcune feste paesane e in concerti organizzati insieme ad altre scuole. Lorenzo continua ad approfondire lo studio della musica, frequenta per due anni la scuola musicale a Pisa e partecipa per tre anni all’Accademia della chitarra a Pontedera. Ogni volta che viene chiamato, si presta ben volentieri a partecipare ai concerti con le nuove leve della scuola. Insomma, Lorenzo è un ragazzo felice! Dopo un brillante esame lascia la scuola media e apre un altro capitolo della sua vita.
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