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Suor Emerita carissima, anch’io voglio essere presente in questo importante anniversario! 22 anni di permanenza nella Casa del Padre dove, di meraviglia in meraviglia, stai contemplando tutte quelle cose che “occhio mai vide, orecchio mai udì, cuore d’uomo nemmeno avrebbe potuto lontanamente immaginare, tutte queste cose che Dio ha preparate per te, perché da te è stato sinceramente amato, servito e donato“ (cfr. 1 Cor. 2,9). E nonostante tu sia immersa nella pienezza della gioia della Presenza di Dio, hai anche mantenuto la promessa che ci hai fatto prima di partire per il tuo ultimo viaggio verso Bergamo: “Non temete ,non vi lascerò orfani “ (Cfr Gv 14,18).
L’eternità non mi basterà per dire GRAZIE al Signore per averti messa sul mio cammino sacerdotale. Quando ci siamo conosciuti nel 1991, ero giovane: trent’anni di età e sei dall’Ordinazione Sacerdotale. Avevo ancora tutto da imparare! Fin dall’inizio mi sono subito sentito accolto, amato e indirizzato verso un cammino che non fosse improntato al “sì “ e al “ no” ma, sull’esempio di Gesù, sempre al “sì” (Cfr 2 Cor 1,19). “Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te” ( Mt 11,26). Come diceva il russo Dostoevskij: ”L’innocente passa e muore, ma la sua luce rimane“. Sì, è vero, è così! Tu, materialmente sei passata, ma la tua luce ed il tuo esempio sono, in me, più vivi che mai. Nei tanti e tanti momenti di gioia spirituale vissuti insieme, mi ricordavi spesso che, quando “la nostra gioia è completa, allora Lui deve crescere e noi diminuire“ (Cfr Gv 3,29-30). E’ quanto cerco di fare nel mio quotidiano, tanto ricco di gioie spirituali e di consolazioni divine. Nei momenti di stanchezza, di scoraggiamento e di prova, tu, prima con l’esempio e poi con le parole, mi hai sempre insegnato a guardare a Lui perché” solo in Lui tutto possiamo “ (Cfr Fil 4,13).
Dal mio cuore non si cancelleranno mai almeno due momenti grondanti Luce e Amore puro per Gesù e per la Mamma Celeste. Fisicamente presentivi che il fisico ti stava riservando delle” sorprese”. Nella cappella feriale di Castelletto Uzzone (CN) dove, a quel tempo, esercitavo il ministero pastorale di parroco, sei rimasta sola per molto tempo, sola con il Solo e, insieme alla Mamma Celeste, formavi, in unione con loro, un cuor solo e un’anima sola. Nulla in quel momento avrebbe potuto interrompere quel tuo dialogo intenso tra te e loro. Allora compresi che i problemi, ogni genere di problema, si affrontano e si risolvono davanti al tabernacolo. Solo Lui vede tutto, sa tutto e può tutto! L‘altro indimenticabile momento è stato a Bergamo. Ormai “sapendo che era giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre“ (Gv 13,1), hai chiesto di poter ricevere il sacramento dell’Unzione dei malati. Ho avuto il dono di potertelo amministrare personalmente. Eri circondata da tanta gente che ti amava: i tuoi parenti, le tue consorelle, alcuni sacerdoti e alcuni di quei giovani GAM che avevi accompagnato con cuore di “mamma” e di “amica”. Il tuo sguardo, per tutta la durata del rito, in quel momento più luminoso di sempre, era fisso sul crocifisso appeso sulla parete di fronte al tuo letto. Lo guardavi e sorridevi, sembrava che tu intravvedessi già tutto quanto ti aspettava. Intanto le tue consorelle, con voce d’angelo, cantavano: ”Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla” (Sal 22,1). Quel giorno piansi con lacrime sincere perché sentivo che un’Amica del cuore ci stava lasciando … Però, dopo un po’ di tempo, realizzai la grandezza del tuo passaggio tra di noi e quel “lamento si è mutato in danza, la veste di sacco in abito di gioia, perché potessi cantare senza posa : Signore, mio Dio, ti loderò per sempre” (Sal 29,12-13). Sì, cara suor Emerita, quanta forza da quel giorno! “Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal mio cuore che sempre mi ricorderà la potenza di Dio” (Gdt 13,19). Potrei condividere altri innumerevoli aspetti e momenti preziosi vissuti insieme ma, per ora, li tengo in serbo come i “segreti del Re“, come diceva Santa Teresa del Bambino Gesù. Non voglio e non posso, però, concludere questa mia testimonianza, senza dirti questo dal profondo del cuore: GRAZIE per esserti fatta “PONTE” per la nascita del GAM nella parrocchia di Canale, da dove si sarebbe poi esteso ovunque. GRAZIE per averlo creduto con noi, sperato con noi, per aver lottato con noi … e ora, dal cielo, con i tuoi occhi pieni di luce guarda e proteggi il nostro cammino. GRAZIE per continuare a seguire i tuoi giovani che da allora continuano a combattere per il Regno di Dio. A distanza di 22 anni dal tuo ritorno a Casa, ci sentiamo un po’ più maturi. GRAZIE ! CONTINUIAMO A CONTARE SU DI TE! GRAZIE DI ESISTERE E, ARRIVEDERCI IN PARADISO!
don Eligio
Suor Emerita per noi? Ancora oggi la sua figura di DONNA FORTE E COERENTE ci è di aiuto e di stimolo nelle scelte che la vita ci pone davanti. Il suo sorriso sincero, il suo modo di accoglierci non è solo un ricordo remoto, ma vivo nel presente. Il suo esempio di vita spirituale continua, per noi oggi nel cercare continuamente la forza nella preghiera e nei sacramenti.
Cinzia e Salvatore
Se penso a Suor Emerita, ciò che subito mi appare nitido è il suo sguardo profondo, di chi sa scrutare con gli occhi di Dio. Il suo maggior insegnamento, che mi accompagna tuttora, è “fidarsi di Gesù senza riserve”. A tal proposito racconto un episodio che ho sempre custodito nel mio cuore, perché molto personale: Era un sabato sera verso la fine del 1992; i dottori mi avevano appena informato che a mio fratello rimanevano pochi mesi di vita. Dovevo condurre il gruppo delle ragazze, ma stavo malissimo. Senza pensarci un attimo mi fiondai da suor Emerita, confidando nel suo conforto umano. Ma quella sera lei non dispensò consigli. Dopo aver ascoltato il mio sfogo, mi disse soltanto: “Ora vai in bagno, sciacquati il viso e vai a condurre il gruppo, perché le ragazze ti aspettano”. Solo il Signore sa quanto mi costò fare quanto mi stava chiedendo, ma obbedii. Nella cappella dell'asilo di Canale pregammo con il Rosario meditato sul Vangelo di San Giovanni. Fu uno degli incontri più belli della mia vita, in cui provai una serenità indescrivibile. Dopo poco tempo la situazione di mio fratello cambiò radicalmente, tanto che egli è tutt’oggi vivo. Ora, che sono moglie e mamma, nei momenti di maggiore difficoltà, quando le certezze umane svaniscono, penso alle parole di suor Emerita e compio il “salto nel buio”, sicura che Gesù è davvero l'unico sostegno. Grazie amica mia per il tuo esempio di fede!
Raffaella
PREGHIERA
O Trinità Santissima, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa una diletta figlia quale fu suor Emerita Zambetti e per aver fatto risplendere in lei la tenerezza della maternità spirituale, la gloria della croce di Gesù e lo splendore dello Spirito d’Amore. Ella, confidando totalmente nella tua infinita misericordia e nella materna intercessione della Vergine Immacolata, ci ha dato un’immagine viva di vergine saggia che ha saputo tenere sempre accesa la lampada della fede, indicandoci così la via della santità come misura alta della vita cristiana ordinaria, quale strada per raggiungere la comunione eterna con te. Noi, seguendo il suo esempio, nel quotidiano combattimento della “buona battaglia”, ci affidiamo alla sua orante intercessione confidando che il suo riposo sarà lo sbocciare di una nuova vita. Amen.
Accompagnare con un Pater, Ave, Gloria per un’intenzione personale.
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