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“Il Regno dei Cieli si può paragonare ad un granellino di senapa …” (Mt 13,31). Donna della PICCOLEZZA: amava le cose semplici, donna del SORRISO e della tenerezza, sapeva accogliere le persone e gli avvenimenti come un DONO. Piccola di statura, ma grande nella mente e nel cuore. Sapeva far spazio a tutti.
“Il Regno dei Cieli si può paragonare al lievito …” (Mt 13,33). Donna del NASCONDIMENTO: non amava APPARIRE, preferiva scomparire perché l’altro potesse dare il meglio di sé. La sua carità era discreta, fatta di piccoli gesti, anche solo vederla sorridere infondeva speranza.
“Il Regno dei Cieli è simile a un TESORO nascosto in un campo …” (Mt 13,44). Donna della RICERCA: non si sentiva ARRIVATA, ogni giorno ricominciava il suo cammino vicino ad ogni fratello e sorella nella ricerca del Signore, l’unico TESORO, e della sua VOLONTÀ, con tanta confidenza che la rendeva amabile e serena in ogni avvenimento.
“Il Regno dei Cieli è simile ad un mercante che va in cerca di PERLE PREZIOSE” (Mt 13,45). Donna dell’ATTENZIONE alle perle preziose che il Signore metteva nel suo cammino. Allenata a questa attenzione amorosa, ha saputo cogliere la preziosità della sofferenza, non come un ”subire”, un “sopportare”, ma come un’offerta nelle mani del Signore che avrebbe portato frutto.
“Il Regno dei Cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni generi di pesci” (Mt 13,47). Donna dell’ACCOGLIENZA, in cui tutti trovavano posto nel suo cuore e dalla sua BONTÀ erano rigenerati e ripartivano con più fiducia nell’affrontare la vita.
“Come uno scriba divenuto discepolo del Regno dei Cieli … era capace di DISCERNERE, nel Signore, cose NUOVE e cose ANTICHE” (Mt 13,52).
Grazie Signore per averci donato una sorella – madre che ha NARRATO le tue meraviglie.
Suor Maria Regina.
Roma, 26 giugno 1998.
Pensare, fare memoria, ricordare suor Emerita è per me un balsamo che mi scende nel profondo e mi dona pace e serenità, perché ella è stata, nella mia vita di consacrata, la presenza paterna e materna di Dio. Anche nei momenti bui, nelle difficoltà, mi rivolgevo a lei e il solo parlarle o scriverle, mi lasciava tanta pace, perché sentivo di essere approdata in un cuore pieno di Dio e quindi ricco di comprensione, di misericordia, di amore disinteressato. Sono entrata nell’Istituto delle Suore Orsoline nel 1962, ma conobbi suor Emerita solo nel 1973 a Cesenatico, durante il periodo estivo. Io ero assistente dei bambini, lei superiora del Soggiorno. È bastato uno sguardo intenso come sapeva fare lei, che i nostri “spiriti” si sono incontrati, anche se molto, ma molto diversi per carattere e per i modi di vedere. Il Signore poi me la donò per nove anni come superiora in casa Generalizia. Quanti momenti di preghiera insieme, di dialogo spirituale, a volte mi rifiutavo di entrare in quest’ottica dell’amore del Signore che ti chiede tutto, che non vuole mezze misure, ma essere dono gioioso come lo era lei sempre, mentre a me costava molto, non tanto l’essere dono, ma l’esserlo nella gioia. Venne poi trasferita a Canale e durante l’estate mi era data la possibilità di raggiungerla e di restare con lei per una ventina di giorni. Quanta disponibilità ad ogni ora, per ogni persona che veniva a bussare; quanti momenti di preghiera, di contemplazione, di ascolto insieme della Parola di Dio. In quella casetta si sentiva “regina” di un regno tutto suo dove regnavano l’accoglienza, il dialogo, l’amore vero e soprattutto tanta serenità, tanta gioia che sprigionava dal suo cuore pieno di Dio e a Lui totalmente donato. Durante la sua breve malattia, essendo lontana, non ho potuto assisterla. Il Signore ha voluto da lei e da me questo distacco. Ci rimane di benedire i suoi disegni d’amore su di noi. Ringrazio e lodo il Signore per aver camminato, per un tratto della mia vita, con un’amica veramente “DONO SUO” per me.
Suor Nunzia Belometti.
DOPO 22 ANNI SUOR EMERITA “PARLA” ANCORA
“Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo” (Ct 8,7)
Da quando Suor Emerita ci ha lasciati sono entrata tante volte nell’asilo per accompagnare i miei nipoti. Entrare lì e sentire la sua presenza, è tutt’uno. Sembra di vederla accoglierti col sorriso, tra i bambini di oggi che, come quelli di allora, la circondano. Ieri aveva i piedi per terra come noi, oggi ci sovrasta un po’, ma il suo sorriso e la sua protezione sono sempre gli stessi. Chi l’ha conosciuta non può averla dimenticata. Io posso dire che se non avessi vissuto quegli anni con lei ora non sarei qui a raccontare quali meraviglie opera il Signore attraverso la disponibilità di persone che, come Suor Emerita, scrivono con la loro vita pagine della Storia d’amore di Dio per gli uomini e le donne di ogni tempo. In ogni luogo e in ogni parte della terra. Suor Emerita a me ha dedicato tanto tempo, tanta pazienza, tutta quella che serviva per aiutarmi a vivere un momento particolare della mia vita, quello della nascita del GAM, che richiedeva fede, coraggio, e un’esperienza delle cose di Dio che io non avevo. Lei aveva capito che il Signore mi aveva rivolto una chiamata specifica che dovevo fondere nella mia vita già tracciata nel sacramento del Matrimonio. Era una donna che univa alla vocazione religiosa una grande sensibilità e conoscenza delle dinamiche della famiglia. Io avevo bisogno di questo: unire e vivere entrambe le cose; lei mi aiutò a scoprire che non solo è possibile, ma è bello e giusto, perché Dio non ci chiede mai qualcosa che non ci sarà possibile fare. Oggi, più di allora, le dico GRAZIE, sentendola più che mai madre del vissuto attuale del GAM nella Chiesa e della nostra parrocchia di Canale. Due realtà che lei ha amato profondamente, per cui ha pregato intensamente e donato il suo prezioso servizio. E ora noi vediamo i frutti del suo amore e del suo sacrificio.
“Cara Suor Emerita, stiamo camminando su una strada che tu hai contribuito a tracciare, sui doni che ci hai lasciato e sul tuo esempio. Abbiamo visto da te come si fa a lavorare nella vigna del Signore. Allora la nostra inesperienza e la nostra giovane età non ci avrebbero permesso di fare da soli, tu sei stata il nostro Angelo custode. Sei grande, dopo 18 anni continui a parlarmi di Dio e ad aiutarmi a capire come dobbiamo essere disponibili quando il Signore ci domanda di portare avanti i suoi progetti; tu sapevi che la cosa più bella per l’uomo è dire SI ai suoi piani d’amore. E, facendolo tu per prima, ci insegnavi a lottare, a sperare, a pregare, ad agire, a fidarsi ciecamente di Lui. A dire il nostro SI. Noi avevamo bisogno di vederlo questo Dio che ci chiama, e in te lo abbiamo visto. Hai avuto ragione in quello che mi hai detto il giorno in cui don Eligio ti ha dato l’Unzione dei malati : “stai tranquilla, il GAM andrà avanti, Dio fa superare tutto!” Non ti nascondo che senza il tuo appoggio, a cui ero abituata, ho rischiato di smarrirmi. E come me anche altri.
Solo Dio, che tu mi hai incoraggiato ad amare sempre di più, mi ha fatto capire che ciò che Lui dà non lo toglie, ma dopo una lotta lo restituisce più bello e più ricco di prima. Grazie per le tante volte che al mattino ti trovavo in cappellina e mi dicevi: “ho portato avanti la preghiera per tutte le cose di questa giornata”. Hai seminato tanto nella nostra comunità di Canale, e oggi anche qui comprendo che nulla va perduto, quello che si fa per amore vero e disinteressato rimane. Ciò che porta la firma di Dio resta, e la nuova Primavera che oggi vediamo ha le radici profonde nelle persone che sono passate e che, come te, hanno tracciato una strada e trasmesso la fede. Aiutaci ancora, aiutaci soprattutto a dare gloria al Signore con la nostra vita, affinché anche noi possiamo lasciare una traccia su questa terra su cui altri potranno camminare incontro a Dio. Grazie, sei stata tanto mamma con noi, ti siamo riconoscenti, spero che tu sia contenta di noi.”
Marilena
Ho conosciuto suor Emerita durante alcuni incontri a Canale, avendo avuto anche la grazia di essere suo confessore per qualche anno . Ricordo il suo tratto deciso, la sua fortezza nel proclamare e vivere i valori della vita consacrata, la preghiera prolungata e fiduciosa. A distanza di anni questo ricordo non solo è vivo, ma ha permeato la mia vita sacerdotale. Guardando lei, si comprende che la fortezza non sta nello stringere i denti di fronte alle situazioni impegnative, ma nel saper stare nel nostro mondo spesso pauroso, fragile, incostante, con l’atteggiamento forte e obbediente di Gesù verso il Padre. Il Suo amore per ogni uomo e per ogni donna è forte e solo da questo amore può rinascere la speranza. Il suo stile di preghiera offriva un messaggio chiaro che ho imparato ad apprezzare sempre di più: ogni preghiera è infallibile perché ottiene sempre ciò che chiede, anche se questo non coincide talvolta con ciò che noi desideriamo, ma sicuramente con ciò che il Signore desidera per noi. In questi tratti di ricordo vivo non può non emergere la dimensione mariana del servizio di suor Emerita che ogni sacerdote può far proprio: l’armonia tra l’ascoltare, l’accogliere, il decidere, il fare.
don Franco Ciravegna
La cosa che più mi ricordo di suor Emerita è l'interesse che mostrava verso i miei problemi che, ripensandoci ora, erano sciocchezze. Eppure lei li trattava come se fossero significativi facendomi, quindi, sentire importante. Tutto questo è ancora vivo in me, oggi! Cerco di mettere in pratica gli insegnamenti che mi ha dato, sia nella mia famiglia, sia con i miei allievi. Cerco di dare, quindi, importanza alle persone che incontro interessandomi veramente a quanto mi dicono e alle loro vicende personali. Non sempre ci riesco ma, sicuramente, una parte di suor Emerita è rimasta dentro di me. Ancora l'ultima volta che l'ho vista all'ospedale a Bergamo, mi ha dato l'impressione di avermi veramente a cuore. Quindi se dovessi riassumere quanto suor Emerita è stata, ed è per me oggi, potrebbe essere questo: UNA VITA INTERAMENTE DEDICATA AGLI ALTRI!
Marco Costa
Ripensando a suor Emerita vengono in mente tanti bei ricordi...ma sicuramente non fermi solo al passato. Era davvero una persona speciale, di quelle in cui vedi raffigurato il volto di Gesù, perché incarnava in sé tante belle qualità. Innanzitutto speciale era la sua CAPACITÀ DI ASCOLTARE, una virtù che, al giorno d'oggi, è stata spodestata dalla CAPACITÀ DI VOLER SEMPRE PARLARE, anche se spesso non si ha niente da dire, rischiando di fare mille discorsi vuoti. Quante persone, spesso le più vicine a noi, come i genitori anziani, chiedono solo di essere ascoltati e magari un po' rincuorati, chiedono di trascorrere un po' di tempo in compagnia, ... costa davvero poco, ma tante volte non si trova il tempo. Ripensando alla mia prima chiacchierata con suor Emerita, avvenuta un po' per caso, ma in un momento in cui avevo proprio voglia di parlare con qualcuno, ricordo come avesse trovato il tempo di ASCOLTARE i semplici “problemini” di un ragazzo ventenne. Oggi quel ”ragazzo” ha 42 anni, è sposato con Michela e ha due figlie, Cristiana e Valentina. Non è più uno che vuole sempre essere ascoltato ma, sull’esempio di suor Emerita, sa anche ascoltare. Un'altra dote che di lei vorrei ricordare è sicuramente la PAZIENZA, intesa come il non volere tutto subito, ma il sapere accettare , con l'aiuto della preghiera, la volontà di Dio, guardando un po' più in la del nostro naso. Questo secondo aspetto, anche se non è facile, sto cercando di conquistarlo un po’ alla volta. Come poi non ricordare la FERMEZZA con la quale ci parlava e ancor di più la DOLCEZZA che la contraddistingueva! Come dice il proverbio: " È sempre il tono che fa la musica"! Tante cose che diceva ai noi ragazzi facevano breccia proprio perché non sapevano di imposizione, ma erano dette con la dolcezza di una mamma! Questo è quanto stiamo cercando di fare, io e Michela, con le nostre figlie. Per ultimo, ma non come importanza , userei un altro vocabolo per descrivere la personalità di suor Emerita: CONCRETEZZA. Rappresentava infatti l'esempio di come trasmettere agli altri la fede, la disponibilità, la carità...Troppi parlano, anche bene, ma talvolta le loro parole sembrano vuote, perché non seguite da uno stile di vita consono con ciò che vanno predicando!
Sicuramente si potrebbe stare ancora molto a parlare di lei, per chi ha avuto la fortuna di conoscerla, ma credo che sia importante, adesso, far vedere con la nostra vita quanto suor Emerita ABBIA LASCIATO UN SEGNO!!!
Marco Coscia
Sono ormai trascorsi 22 anni da quando la nostra carissima suor Emerita è salita al cielo, ma ancora vive con noi, o meglio, in noi, ogni giorno. Ed è proprio così …! Risuona spesso nella nostra mente la sua voce quando, poco prima che partisse per Bergamo, andammo a salutarla e, conscia di quello che sarebbe stato il suo destino, ci disse con il suo dolce sorriso: ”Ricordatevi che anche se dovessi andare via lontano sarò sempre con voi ”! Poco dopo è iniziata la nostra vita come marito e moglie e spesso il nostro ricordo va a lei che, dal cielo, come “angelo custode”, segue il nostro cammino. È stata ed è ancora la nostra cara Amica, sempre pronta a consigliarci e a starci vicino, sia nella gioia sia nella preoccupazione. La sentiamo vicina perché è ciò che ci ha promesso. La sua presenza è ancora viva in noi, il suo dolce sguardo è impresso nei nostri occhi e ci accompagna sempre! Grazie suor Emerita.
Emiliana e Marcello
Ho conosciuto suor Emerita nel gennaio del 1992 : una domenica mattina dopo la Messa , lei e le sue consorelle suor Regina e suor Irenea hanno invitato me e altre amiche a partecipare il sabato pomeriggio alla recita dei vespri nella loro casa, sopra l'asilo di Canale. Avevo 15 anni, frequentavo la messa alla domenica e il gruppo parrocchiale e quell'incontro per sole ragazze mi ha dato la possibilità di accrescere ancora di più la mia fede. Ricordo suor Emerita come una donna forte e decisa, che non mancava mai in delicatezza e attenzione verso tutti. Sono stati incontri molto importanti per la mia formazione spirituale e umana perché, oltre che pregare, si scambiavano anche due chiacchiere. Sono stati incontri che in un certo senso mi hanno preparato nella scelta di entrare nel movimento GAM di cui faccio parte da 25 anni. Suor Emerita era una donna di grande fede e la trasmetteva anche senza parlare perché quando sei di Dio, tutto in te parla. Non era una cristiana da venerdì Santo che si piangeva addosso, era una cristiana con il sorriso che aveva piena fiducia nei progetti di Dio anche quando le cose probabilmente non le sembravano chiare. La porta di casa era sempre aperta, ricordo che spesso dopo la nascita del gruppo GAM a Canale capitava il sabato sera di fare l'incontro di preghiera a casa loro e dopo l'incontro ci fermavamo per una tisana, l'ora si faceva tarda, ma siamo sempre stati accolti con gioia. Per me, ancora a distanza di 22 anni, rimane un esempio luminoso e attuale da imitare, e ringrazio Dio di averla mandata in mezzo a noi, soprattutto nell’età in cui si è chiamati a fare le scelte importanti della vita.
Loredana
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