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È SAMUELE!
Il tempo scorre lentamente e Samuele approda alla scuola media. Uno studente tra gli altri, allegro, sereno, con tanta voglia di vivere. Di lui si potrà sempre dire che non ha fatto cose straordinarie, ma sarà proprio la sua vita a essere straordinariamente ordinaria. A sigillare questa straordinarietà sarà il Gigante invisibile, lo Spirito Santo, che riceverà domenica 10 maggio 2015, con il sacramento della Cresima. Quel giorno, Gesù, nel Vangelo gli disse: “Non sei tu che hai scelto me; ma io ho scelto te e ti ho posto perché tu vada e porti frutto, un frutto che rimanga” (Gv 15,16). E il suo cuore docile era già come uno scrigno ricco di Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio, doni distribuiti secondo la Sua volontà. La conferma di tutto questo verrà soprattutto dopo mercoledì 23 settembre 2015, giorno in cui Samuele appena dodicenne, improvvisamente ritornerà alla Casa del Padre. Riportiamo indietro le lancette dell’orologio a quella sera. Erano circa le ore 20,00. La famiglia Vitale aveva terminato da poco di cenare e Samuele chiese il permesso di poter uscire a giocare ancora un po’ con i suoi amichetti. L’aria era ancora tiepida e i giardinetti sotto casa bene illuminati. Il permesso gli venne concesso, ricordandogli solamente di rincasare presto perché il giorno dopo c’era scuola. Saluta e scendendo di corsa le scale per non perdere tempo, risponde: “Sì mamma, ciao ci vediamo dopo!” Accompagnando le parole con l’indice in modo affermativo. Quello sarà il suo ultimo saluto perché pochi minuti dopo la mamma stando in casa sente un tonfo secco e spontaneamente grida: “È Samuele”! Si è affaccia alla finestra e nte constata la cruda realtà. Una macchina lo aveva investito mentre attraversava la strada e per lui umanamente non ci fu più nulla da fare. Da quel momento in poi, il Paradiso aveva un angelo in più. In un baleno il marciapiede si riempì di persone e, se pur nel caos concitato del momento, non pochi notarono che nemmeno sorella morte, come la chiamava S. Francesco d’Assisi, era riuscita a strappare il sorriso dalle sue labbra e il suo volto era rimasto luminoso. Sembrava dormisse; era nella pace e stava sognando qualcosa di bello, tanto che don Francesco quando lo vide esclamò: “Sorride. È in braccio alla Madonna!”.
UNA NUOVA PRIMAVERA
Da quella sera la cittadina di Empoli ha dimostrato di avere compreso quanto Samuele fosse un ragazzino Speciale. Solitamente quando purtroppo accadono fatti simili, sono i professori e i compagni della classe a mobilitarsi e rendersi presenti. Con Samuele non fu così perché da parte di tutta la scuola da lui frequentata, arrivarono in gran quantità: messaggi, disegni, telegrammi, testimonianze di affetto, telefonate, visite … Qualcuno visibilmente meravigliato, che prima sicuramente non si era accorto così tanto della sua presenza, esclamò: “Ma questo ragazzino quanto rumore ha fatto. Non sembrava proprio!”. Riportiamo di seguito qualche testimonianza.
Così gli hanno scritto i suoi professori e la preside: “Caro Samuele, sei stato un ragazzo speciale …, per la tua maturità affettiva hai lasciato un traccia indelebile in quanti ti hanno avuto come compagno di viaggio; anche nei momenti di difficoltà non ti arrendevi mai e li attraversavi con tanta dolcezza e compostezza. Il dolore e il vuoto sono immensi, ma mai dimenticheremo il tuo sorriso, la tua infinita bontà, il tuo amore per gli altri, doti che poche persone hanno. Ci troviamo sprofondati in un dolore indescrivibile … Per tutti noi è difficile portare avanti la nostra vita scolastica quotidiana e anche quelli che una volta erano i nostri felici ricordi e momenti trascorsi con te, ora ci procurano solo altro dolore. Ci sentiamo amputati, increduli e un senso di impotenza ci pervade. Sei stato un dono, è stata una fortuna l’averti conosciuto e ora che ci hai lasciato, l’affetto e l’amore che hai donato terranno vivo il tuo ricordo in noi e in quanti ti hanno conosciuto. Ricordati Samuele, non sarai mai solo, sei diventato per noi e la nostra classe un angelo un po’ speciale perché darai forza a tutti noi che ti abbiamo amato e ti ameremo sempre. Mai potremo scordarti e il tuo ricordo illuminerà la nostra vita futura”.
Il nonno Salvatore Nascè: “Ero in cielo, tra gli angeli ed i santi nello splendor di luci, tanti e tanti. Ben diverso è stato poi in terra, tra le tristezze e molti guai … Era più bello in cielo e vi tornai. Sono tra le braccia di Gesù pietoso che tanto ama noi bambini. La Madre Celeste c’è sempre accanto e il mio cuor felice è assai contento. Son tra gli angeli con le ali d’oro e canto per il Signore con il coro. Prego per voi cari genitori, per i parenti, amici e professori. Ricordandoti con tenerezza e amore”.
Così il suo mister Francesco Serafini:” Ricordo con affetto il piccolo Samuele, un bambino rispettoso e buono e un mio ex-giocatore corretto e ubbidiente”. |