bacheca
 

 

FOTO PIERGIANNI RIVETTI

IL TEMPO TRASCORRE TRANQUILLAMENTE

E Rebecca “cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (LC 2,52)

Il tempo intanto trascorreva tranquillamente. Il volto della piccola era solare, mai un momento cupo che le impedisse un sorriso contagioso donato a tutti coloro che l’accostavano. Rebecca, con il suo “spirito vulcanico”, ha frequentato per sei mesi l’asilo infantile di Castagnito dove le maestre confermano questa sua gaiezza e solarità. Ecco una testimonianza scritta di loro pugno, indirizzata a lei direttamente: “Con i tuoi occhi grandi ed espressivi osservavi tutti e in particolare scrutavi noi insegnanti per capire se potessimo essere per te un punto di riferimento. Con il tuo viso bello e simpatico hai saputo infondere simpatia in tutti noi e farti proteggere e coccolare anche dai bambini poco più grandi di te.” (Anna, Bruna, Brunella e Pierina).

Chissà con quale amore e simpatia il buon Dio ha guardato Reby quando, a tre anni, con un impegno ammirevole, nel giro di una settimana ha imparato la preghiera del Padre Nostro a memoria. Un pezzettino oggi e uno domani, e sapeva pregare come Gesù ha insegnato e far bene il segno della Croce. Chi la conosceva bene, sapeva della sua precisione: Reby non si buttava finché una cosa non l’aveva fatta veramente sua.

Ecco un gustosissimo ricordo di mamma e papà: quando settimanalmente partecipavano alla Santa Messa, il “piccolo vulcano” dava spesso il meglio di sé. Era sempre irrequieta tranne quando, dopo aver imparato la preghiera del Padre Nostro, sentiva pronunciare dal Sacerdote l’invito a recitarlo insieme e spontaneamente “saltava” in braccio a papà per recitare la preghiera che aveva imparato. Nella notte di Natale del 2010, è riuscita a strappare un sorriso di gioia a tutta l’assemblea quando, nella S. Messa della notte, don Renzo Costamagna invitò lei, papà e mamma a rappresentare la scena della Natività. Ma Reby che, ahimè, sapeva già camminare, non riusciva a stare ferma e bisognava rincorrerla per riportarla nel “presepe”. Quella rappresentazione è stata veramente sudata! Così come quella volta quando don Renzo se l’è trovata a fare il chierichetto e per tutto il tempo della celebrazione l’ha tenuta per mano. Immaginiamoci con quanto gaudio il “Cielo” ha assistito a quella celebrazione! Un vero Natale dei piccoli! In un battibaleno questa notizia sarà sicuramente apparsa nei “teleschermi” del Cielo accendendo in tutti gli abitanti della Gerusalemme Celeste una gioia irrefrenabile. Perciò Reby, tra loro, era già ben conosciuta e tutti sarebbero stati lieti di abbracciarla personalmente.

Intanto la sua spiccata sensibilità si affinava di giorno in giorno sempre più e, con sorprendente maturità, specie se rapportata alla sua tenera età, provava compassione per chiunque non stesse bene. A tutti offriva il suo aiuto, come al pesciolino trovato moribondo sulla spiaggia, tenuto per tutto il giorno nel palmo della mano cercando di confortarlo. Così per qualsiasi altro animale o persona. Bastava che vedesse anche solo un cerotto e le sue domande con conseguenti premure erano prontamente assicurate. Questo suo aspetto non passò inosservato a mamma Manuela tanto da farle dire un giorno al marito: “Speriamo che riesca poi a costruirsi anche una corazza per vivere con giusta attenzione questa sua sensibilità e così avere la forza di affrontare anche l’inevitabile ingratitudine che purtroppo incontrerà”.

 

INTANTO SI AVVICINA IL GIORNO
Non piangete, perché non è morta, ma dorme … prendendole la mano le disse:
Fanciulla, alzati” (Lc 8,52.54)

Così tra sorrisi e slanci affettuosi, tra piccole novità e continue conquiste quotidiane, arriva il giorno non atteso. È il pomeriggio di lunedì 24 giugno 2013. La mamma e Reby devono spostarsi da casa in macchina per sbrigare alcune faccende, e qui succede un primo fatto particolare. La piccola, prima di venire allacciata al seggiolino, saluta papà e lo abbraccia affettuosamente dandogli un bacio. Tutto normale come in una giornata qualsiasi. La macchina parte e papà rientra nel negozio della nonna. Ma, fatti venti – trenta metri, ecco la macchina fare retromarcia. Manuela suona il clacson e papà esce nuovamente dal negozio. “Avranno dimenticato qualcosa”, pensa tra sé. La mamma abbassa il finestrino e dice al marito: “Reby voleva salutarti ancora una volta. Ha insistito tanto che sono dovuta tornare indietro!”. Papà con un sorriso commosso e meravigliato, prende la manina della piccola e le dà un bacio, salutandola con tanto affetto. La macchina riparte e Reby riserva un saluto “particolare” anche alla mamma: “Mamma, adesso io dormo, ma ricordati che saremo per sempre amiche!”, e ha alzato il pollice in segno di assenso come faceva solitamente con gli amichetti dell’asilo. Mamma Manuela, con un sorriso, le risponde: “Dormi amore, dormi perché la strada è lunga …”. Fatti pochi chilometri, a causa di un grave incidente stradale, Reby si è davvero addormentata per risvegliarsi due giorni dopo, mercoledì 26 giugno, nel “posto preparato per lei nella Casa del Padre, da tutta l’eternità” (cfr Gv 14).

Con il senno del poi, questi episodi hanno fatto chiedere ai suoi genitori: “Ma quel pomeriggio, Reby con l’insistenza nel far tornare indietro la macchina o con le parole “saremo per sempre amiche”, avrà voluto salutarci?”.  Questa e tante altre domande si sono poste Luciano e Manuela e, a tempo debito, avranno le meritate risposte. Per ora anch’essi sono chiamati a camminare nella fede con la certezza di “non rimanere delusi” (Sir. 2,10). Nonostante l’umano dolore, alcune luci sono già arrivate a rischiarare il loro cammino, ma tante altre ne arriveranno perché Rebecca è con loro. Proprio come dice il prefazio della Messa per i defunti: “Con la morte la vita non è tolta ma trasformata”.

MAMMA E PAPÀ RINGRAZIANO IL LORO PICCOLO ANGELO PER TRE DONI

“Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra” (Mt 2,12)

Papà Luciano e mamma Manuela, sentono il bisogno di ringraziare la piccola Reby per tre grandi doni ricevuti.                                             
                                                       
PRIMO DONO
“Grazie Reby perché ci hai aiutato a diventare genitori! Le lunghe notti insonni che hanno “travolto” per mesi la nostra famiglia, ci hanno aiutato a capire che era arrivato il momento di passare da “genitori del Mulino Bianco”, a genitori capaci di amare e di sacrificarsi. Queste cose prima, non avendole sperimentate, non le sapevamo e non potevamo capirle. Grazie Reby perché ci hai insegnato ad uscire da noi stessi per andare verso gli altri”.

 

 

indietroAVANTI

 

 

 


Gruppo S. Maria Porta del Cielo - www.gruppomariaportadelcielo.it - mariaportadelcielo@libero.it - 3245664056 - Termini e condizioni Privacy & Cookie Policy

Contatori visite gratuiti