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MARCO E MAMMA SILVANA

LORIS RIGATO

 

 

Lei è la persona con cui ha condiviso più tempo. Che da sempre, tra madre e figlio ci sia un legame particolare, è una cosa scontata. Nel nostro caso, tra Marco e sua madre questo legame si è ancora più fortificato grazie al lavoro nei filari fatto insieme quotidianamente. Caldo e freddo, vento e sereno, pioggia e bel tempo... Li hanno visti sempre uniti nel potare, sarchiare, curare le viti.... condividere la gioia della vendemmia.

Per conoscerlo di più siamo andati a casa sua e abbiamo chiesto alla mamma :
" Silvana, ci racconti qualcosa di tuo figlio?".

All'udire la nostra richiesta le sono brillati gli occhi e ci ha risposto : Volentieri !
Qualsiasi mamma ama parlare bene dei propri figli!
Parlando di Marco, voglio però usare un'espressione che spesso noi genitori del gruppo S. Maria Porta del Cielo, usiamo applicare ai nostri figli: Marco era e rimane un giovane veramente " Speciale"!. Finché l'avevo fisicamente ogni giorno sotto gli occhi, di lui avevo già visto molte cose belle. Ora che, nella comunione dei Santi, lo sento ancora più vivo di prima, riesco a comprendere e vedere molto più di quand'ero immersa in molteplici attività e molte cose essenziali mi sfuggivano.
Ora tante cose anche nella mia vita stanno diventando sempre più nitide. Sto imparando a leggere l'avventura di Marco alla luce di un'importante parabola di Gesù.

"In quel tempo, Gesù diceva alla folla: Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura" (Mc 4,26-29).

Fin dall'infanzia, insieme con mio marito Italo,abbiamo "seminato" in Marco i valori nei quali noi stessi crediamo : l'onestà,la responsabilità, l'amicizia,il rispetto per tutte le persone, specialmente per quelle più deboli e tra queste gli anziani, la sincerità e, soprattutto da parte di mio marito, la fede.
Una volta gettati questi "semi" hanno lavorato nel profondo del cuore di Marco, germogliando e fruttificando lungo il corso della sua breve esistenza. Questo l'ho potuto constatare durante le lunghe ore di lavoro fatto insieme, come nelle scelte concrete che ha saputo operare. Da un certo punto di vista sono stata privilegiata nel mio rapporto con lui perché, sia sua sorella Daniela, sia mio marito Italo lavoravano fuori casa, perciò molto spesso, lo vedevano solo alla sera dopo il lavoro.
Stando tanto tempo con lui ho potuto vedere molti aspetti del suo carattere; tra tutti la sua serietà e il senso di responsabilità.

E' ancora l'Apostolo Paolo a esortare i cristiani dicendo: " Chi non lavora neppure mangi". (2 Ts 3,10).

 

 

 

Per Marco, invece, era esattamente l'opposto perché la sua serietà era tale da preferire il lavoro al divertimento stesso; anzi posso affermare che il lavoro dell'agricoltore lo affascinava a tal punto da diventare il suo "divertimento" preferito. Concretamente questa sua scelta l'ha portato, poi ad abbracciare anche altri valori strettamente legati alla terra, come ad esempio, la famiglia alla quale dedicava molto tempo. Ha privilegiato molto il rapporto con i nonni, con alcuni anziani del paese che gli hanno insegnato molte cose nel campo della viticoltura.

Li ascoltava attentamente, li ringraziava con riconoscenza e poi praticava i consigli che gli venivano dati. Lui, comunque, molto spesso amava consultarne uno in particolare, Filipin del Valon, e più volte quando altri volevano fare diversamente, lui diceva :" Non si fa così, me l'ha insegnato Filipin del Valon". Non c'è libro che possa sostituire la sapienza concreta degli anziani! Il suo amore per la natura diventava anche affetto per gli animali, in particolare per il suo cane preferito Rudy, che lo contraccambiava seguendolo ovunque. Vedere quella loro "intesa" faceva tenerezza. Così come Marco faceva tenerezza quand'era in mezzo ai bambini che gli piacevano molto; giocava, rideva,scherzava...con loro stava bene perché lui stesso era ancora "bimbo nel cuore". 

AVANTI

 

 

 


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