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“Gesù fai la nanna vicino a me”

Luca Passaglia, piccolissimo maestro di fede

 

Una sorpresa bellissima

Nella notte e nel silenzio , papà ed io ti abbiamo sussurrato  le nostre ultime parole : “Ti vogliamo  bene Luca ,stai sempre vicino a noi .Coraggio, forza, perchè tra poco finirà tutto ,non avrai più bisogno di medicine ,sarai guarito per sempre .Non ci saranno più  più dottori, non  più controlli, te lo promettiamo.”
Tuo padre, che ogni fine settimana ti portava una sorpresa per vederti felice ,tra le lacrime ma sereno, ti disse:” vedrai Luca che tra un po' ci sarà una sorpresa bellissima!” ,alludendo al Paradiso!.Nella pace, sottovoce,abbiamo cantato i  brani che amavi di più, come l’Ave Maria della Fraternità di Nazareth , Angelo di Dio e Nella notte o Dio noi veglieremo .
 Piccino mio ,abbiamo visto pian piano i tuoi bellissimi occhi ormai assenti aprirsi per un attimo e poi chiudersi in un ultimo respiro  .

Ecco, sei volato!

Prega adesso tu per noi.

 

Le infermiere ,piangendo, hanno staccato tutte le flebo ,ti hanno svestito, lavato, profumato come un neonato, messo i pantaloni della prima comunione e una maglia bianca per ricordare la tua purezza. I tuoi lineamenti erano bellissimi ed eri ancora a caldo, morbido .
Tra le manine abbiamo posato  l'immagine della Consolata e il tuo caro amico Gesù Crocifisso con cui parlavi prima di addormentarti.. Avevi un dolce sorriso che sorprese la direttrice del centro trapianti la quale affermò di non aver mai visto un'espressione così luminosa in un bambino morto. Le chiesi se non me lo diceva solo per farmi contenta ma lei , guardandomi seriamente , pose la mano sul petto :”Glielo posso giurare!”

Un'altra dottoressa, piangendo ,ebbe solo a dire :”Questo è un piccolo agnello di Dio, è il sacrificio di questi piccoli ,non le parole, che sorregge il mondo”
Ormai deposto nella bara bianca ,andai a scegliere per te ,dallo stesso fioraio dove tu avevi scelto per me “il più bel fiore” dicesti, alla nascita del tuo fratellino Giovanni ,due anni prima ,una bellissima orchidea  rosa pallido. La deposi tra i tuoi piedini come un segno che adesso potrai correre tra i fiori del Paradiso ,finalmente libero da quel brutto male. Luca, ora sei un piccolissimo santo ,tra tanti altri piccoli : siete tutti ormai al sicuro,nelle braccia di Gesù e della Mamma del Cielo !

Uniti nella preghiera del Santo Rosario

Andrea ed io eravamo una delle tante coppie di fidanzati in giro per il mondo, amavamo la compagnia, le camminate in montagna, il mare, la discoteca ,le uscite al cinema .
Andrea coltivava dall'adolescenza il sogno di diventare pilota di aerei ed io avevo da poco terminato i miei studi universitari ma le porte dell'attività lavorativa  erano chiuse per entrambi . Inoltre la mamma di Andrea si ammalò gravemente ,gettandoci improvvisamente nella cruda realtà del dolore  .Da questa “aridità” ci venne però l'ispirazione di recitare insieme il Rosario. Man mano  che la  recitavamo , ci accorgevamo di essere sempre più uniti .Iniziammo a fare insieme anche delle piccole rinunce per ottenere i favori di Dio e pensammo che sarebbe stato bello iniziare un cammino di preparazione al matrimonio, anche se in realtà avevamo soltanto l'intenzione ,prima o poi, di sposarci, con niente in mano se non il nostro amore.
In questi incontri che si svolsero presso la fraternità di Nazareth , una piccola comunità monastica nel Canavese ,approfondimmo la nostra fede e comprendemmo a fondo la chiamata al matrimonio, la serietà di questo sacramento e anche le gioie che esso produce.
 Riuscimmo piano piano a interiorizzare che  la “base” su cui deve appoggiarsi una coppia cristiana è  Cristo stesso,   “Io sono la vite, voi i tralci: Chi rimane in me o io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”(Gv 15, 5)
 Questo “cammino” è proceduto molto lentamente ma in un modo assolutamente libero da parte di entrambi , certo con alti e bassi, vista la nostra fragilità,  ma sempre in grande libertà..

 

Pellegrinaggi a Medjugorie

Un altro momento fondamentale per la nostra famiglia è stato il pellegrinaggio a Medjugorje avvenuto poco prima del nostro matrimonio, nell’agosto del 1996.
 Io vi ero già stata e desideravo molto che anche Andrea potesse condividerne l’esperienza . Una notte Andrea sognò la Madonna che lo invitava ad andare e così partimmo con due parenti . A Medjugorie  comprendemmo così entrambi, con una chiarezza ed una luce tutte particolari , che tutto ciò che la Chiesa cattolica insegnava da quasi  2000 anni di storia  ,corrispondeva al vero.


A Medjugorie con la zia Vanna e Maria Novella, la futura  madrina di Luca

 

 

Andavamo quindi verso il giorno del  matrimonio con grande entusiasmo .
La Provvidenza ,attraverso l’aiuto dello zio Elio di Modena ,  fece sì che Andrea trovasse un buon lavoro a Sassuolo . Così, dopo esserci sposati  il 10 novembre  a Baldissero Canavese, andammo ad abitare  sull’appennino modenese, a Pavullo nel Frignano, dove avevamo trovato in affitto  un piccolo  alloggio .

 

Gli inizi del matrimonio non furono facilissimi : ci dovevamo ambientare in un paese nuovo dove non conoscevamo assolutamente nessuno. I parenti e gli amici erano lontani e soprattutto c'era sempre la preoccupazione per la salute della mamma di Andrea che era lontana e questo si rifletteva naturalmente sulla vita di tutti i giorni .
In più, il bambino tanto atteso da entrambi che immaginavamo arrivasse subito ,si faceva desiderare.”Il Signore ti vuol far capire in questa attesa che il figlio che ti donerà apparterrà prima a Lui che a te”, mi disse un padre cappuccino,  Padre Arcangelo in confessione e mi portò l'esempio di una mamma che da poco aveva perso un bimbo e non si rassegnava .”Ricordati Teresa che i figli appartengono prima a Dio che alle loro mamme! “.
Mi colpirono molto quelle parole e le meditai a lungo.
 Passarono così due anni . Ci recammo per la seconda volta a Medjugorje nel capodanno del 1998 , questa volta  per chiedere la grazia alla Madonna di essere presto genitori .Fu un'esperienza meravigliosa trovarsi con migliaia di altri giovani da tutto il mondo nella Parrocchia  a mezzanotte ,col massimo silenzio, interrotto solo dalle campane a festa ,che segnavano l'inizio del nuovo anno : non un botto, non un petardo , tutti in preghiera senza conoscerci, ma sentendoci come  fratelli, davanti al Santissimo esposto .
Nel mese di luglio dello stesso anno mi accorsi di essere finalmente incinta e mi recai nella chiesa di San Pietro in Fondi, cittadina d’origine della mia nonna paterna,  dove mi trovavo in vacanza .Con tutto il cuore dissi davanti alla statua dell'Immacolata nella antica Chiesa di San Pietro : “Questo bimbo è frutto della tua intercessione ,quindi Te lo affido da subito ,Mamma cara, proteggilo  sotto il tuo manto! “


 Immacolata di Fondi

 

Anche Andrea era al settimo cielo e appena seppe della gravidanza andò  a ringraziare sulla tomba di Padre Pio, visto che aveva tanto invocato questo santo  affinché presto arrivasse un bambino nella nostra famiglia.

 

La gioia di una nascita

Le prime avvisaglie del parto  iniziarono nella notte del 27 marzo 1999 .
Eravamo appena entrati nella festività della domenica delle Palme e ricordo che di mattina  un gruppetto di bambini della parrocchia entrò nel reparto  dell'Ospedale per distribuire i ramoscelli d'ulivo alle mamme ricoverate.
Luca nacque  lunedì 29 marzo alle 9:00 dopo un lungo  travaglio, durante il quale , ad un tratto , i miei occhi videro  come un “ flash “di Padre Pio .
Che cosa significava pensai aver visto Padre Pio in un momento tanto importante ?Sarà forse questo bimbo destinato a farsi frate ?
Luca era piccolino e aveva sofferto , così dovette essere messo nell'incubatrice. Il giorno seguente , dopo avere intinto il dito nell'acqua benedetta ,aprii  la culletta e lo toccai per la prima volta, facendo il segno della croce sulla guancina. Il pediatra  entrò in quel momento e mi rimproverò,ma io pensai di aver fatto solo il bene del bambino.
 Il giorno di Pasqua ci dimisero dall'ospedale e Luca entrò con noi in casa per la prima volta.. Avevo molto latte e succhiava volontà ,anche se dormivo pochissimo non mi sentivo stanca o nervosa perché lui mi trasmetteva una pace particolare . Molte volte capitava un fatto singolare durante l’allattamento: il bambino si fermava all’improvviso, guardava  verso un punto preciso alle mie spalle e rideva entusiasta come se vedesse qualcuno dietro di me.
 Luca venne battezzato da don Machetta  il 30 maggio 1999 , era la festa della Santissima Trinità .Ricordo che il bambino  stette sempre  molto tranquillo.

 

Pronunciammo le parole iniziali di chiedere al Signore la Fede e la vita  eterna con forza e sicurezza. Andrea ed io eravamo chiamati a cooperare perché in questa creatura potessero germogliare i doni che il Signore avrebbe affidato . A noi la responsabilità di creare il clima d'amore e di pace in casa. Per questo,oltre all'impegno di vivere cristianamente , sentimmo il bisogno di ricevere di tanto in tanto  dei consigli da chi aveva più esperienza di noi in campo educativo,  attraverso l'ascolto di programmi su Radio Maria  e alcuni libri formativi e sempre attuali  come quello di P. Gaston Courtois, ” L’arte di educare i fanciulli d’oggi “, su consiglio  di suor Luisa della fraternità di Nazareth.

AVANTI

 

 


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