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LORIS RIGATO  “ LA PICCOLA TIGRE”

LORIS RIGATO

 

LORIS RIGATO

“Il giusto è sicuro come un giovane leone” (Pr. 28,1)
Loris Rigato nasce ad Asti il 16 gennaio dell’anno 2006, da mamma Antonella Rusolo e papà Moreno. Trascorre un’infanzia serena nella sua famiglia che lo ricopre di affetto e di attenzioni, ampiamente ricambiate. Ma nel mese di febbraio del 2016 comincia a stare male e di lì a poco gli viene diagnosticato un Glioblastoma cerebrale: una forma di tumore dei più aggressivi. In quattro mesi e undici giorni, il 30 giugno 2016, dall’ospedale Regina Margherita di Torino, Loris è salito tra le braccia del Padre. Ora corre e gioca nelle foreste del Paradiso.                                      
Il nostro obiettivo si ferma oggi su un tenero bambino, piccolo di età, ma decisamente forte e grande dentro.  “La mia piccola tigre”, come lo chiamava suo  papà Moreno.

“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo”  ( Ger. 1,5)                                  
Essendo il primogenito -ricorda la mamma -, l’attesa era veramente tanta e tale che il nostro cuore batteva più forte del solito. Tutto era pronto, eppure sembrava che Loris proprio non volesse saperne di staccarsi dal grembo materno. Non fu, pertanto, un parto facile. Ma, ecco che, finalmente, il 16 gennaio 2006, preceduto da alcuni potenti vagiti, Loris ha fatto capolino accendendo in noi tanta tanta gioia. Finalmente la lunga attesa era finita! Nella caotica città di Asti, in un’anonima camera dell’ospedale Cardinal Massaia, la vita è nuovamente sbocciata. Il Signore ha plasmato un altro prodigio. (cfr. Sal. 138). Di lì a poco, il 30 aprile 2006, nella chiesa parrocchiale di S. Pietro in Isola Villa (AT), riceverà il Battesimo. Il suo piccolo corpicino diventava Tempio dello Spirito Santo, casa di Dio.

“Suo padre e sua madre si stupivano delle cose che si dicevano di lui “.  (Lc. 2,33)                                
Appena ha potuto reggersi sulle sue gambe, non ha tardato a dimostrare la sua spiccata vivacità tanto da essere ben presto battezzato “Piccolo uragano”. Dove passava lasciava il segno del suo passaggio. Di pari passo anche la sua intelligenza si sviluppò precocemente. Nei primi anni di scuola, avendo incontrato un po’ di difficoltà nella scrittura, a causa di una forma di disgrafia, è riuscito a correggerla con una grande forza di volontà, supportato anche da bravi insegnanti.

LORIS RIGATO

LORIS RIGATO

LORIS RIGATO

Quando era ancora piccolo, sei anni appena, il nonno Carmine è tornato alla Casa del Padre, ma lui aveva già un “fare da ometto”. Si è così proposto alla nonna: “Nonna sta tranquilla, ci sono io!”, e tante volte ha voluto dormire insieme a lei, senza che nessuno glielo chiedesse. Nonno Carmine iniziò il suo calvario nel 2006 e, mentre il male si aggravava, siamo nel 2011, tanto da togliergli anche la parola, il 25 dicembre, giorno prima del suo ritorno alla Casa del Padre, Loris si è avvicinato al letto e gli ha chiesto: “Nonno, come stai?”. E tra lo stupore di tutti, perché nonno non parlava più da alcuni giorni, gli ha risposto. “ Loris, non preoccuparti, sto bene!”. E lui con volto serio, lasciando trasparire delicatezza e responsabilità, controbatté: “ Ma io non ti vedo così tanto bene!”.

Cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini”.  (Lc. 2,52)

Gli aneddoti di una personalità ben definita che si stava formando in lui, si moltiplicavano. Papà Moreno ricorda: “Quando nel mese di novembre del 2015 mi sono rotto il malleolo, ho dovuto subire un interveneto chirurgico che mi ha costretto a camminare con le stampelle per tre mesi e mezzo. Per tutto quel tempo così prolungato, praticamente Loris era diventato l’uomo di casa; “Non preoccupatevi, ci penso io!”, diceva sempre.

Tanti servizi, tante attenzioni, faceva tutto senza doverglielo chiedere. Al suo decimo compleanno, l’ultimo della sua breve avventura, ha scritto sul suo diario: “Oggi è il mio decimo compleanno e sono contento perché mio papà ha potuto togliere la prima stampella”. Veramente Loris ci ha aiutati! Pur avendo solo 10 anni, era veramente già un “grande”.

Aveva due passioni: la Mountainbike  e il motocross. Nell’estate del 2015, con un evidente entusiasmo e, con buoni risultati, ha fatto un corso di Schoolbike. Quante corse su e giù per le colline! Sembrava di vedere un cerbiatto correre libero tra il verde delle nostre zone. Terminata la terza elementare, papà e mamma, come premio per la promozione, lo hanno portato a Novara a vedere una gara di campionato mondiale.

Era il minimo che potevamo fare per ricambiare la gioia della sua presenza.

 

 

 

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