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Mi attendevano un ‘altra vigna, un altro lavoro
Era un venerdì sera, esattamente il 28 settembre 2007, con altri due amici ero in viaggio per recarmi ad un appuntamento atteso e irrinunciabile: una cena in compagnia con altri compagni dell’ex 6° enologica. Avevamo stretto un patto ancor prima di sostenere il nostro esame di Stato: ci saremmo poi ritrovati periodicamente a turno a casa di uno o dell’altro, per una cena tutti insieme. Quel venerdì sera, come lo erano state le precedenti, si preannunciava una serata fantastica.
Purtroppo tutto è cambiato in una manciata di minuti e da un banchetto programmato “nel tempo”, mi sono trovato assiso al “banchetto eterno”. Verso le 20,30 la macchina sulla quale viaggiavamo, potrei dirvi per un banale incidente, ha sbandato finendo fuori strada, e da quel momento è iniziato per me un nuovo cammino.
Quanto affetto, quanta amicizia sincera, quanta preghiera ho sentito attorno a me in quei momenti! Eravate in tanti a volermi ancora tra voi, ed invece io stavo ormai avanzando verso nuovi orizzonti e già intravedevo cieli nuovi e terra nuova. Così domenica 30 settembre, all’imbrunire, ho salutato tutti, persone e cose a me care su questa terra, per tuffarmi in una nuova meravigliosa realtà. Ora mi trovo qui in mezzo a tanti nuovi amici con i quali voglio fare grandi cose, ma non possiamo farle da soli, abbiamo bisogno anche del vostro aiuto! Ecco perché vi invito a rimanere sempre in contatto. Insieme scopriremo sempre meglio qual è la nostra missione e come fare a viverla in pienezza. Vedrete, quando sarà possibile incontrarci nuovamente, l’eternità non ci basterà per raccontarci tutto poiché: occhio mai vide, orecchio non udì, cuore d’uomo non può immaginare ciò che Dio tiene preparato per coloro che lo amano.
“Qui è tutto amore, è tutto scoperta!”
Se ami non piangere! Non piangere più se veramente mi ami!
Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo; se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti, se mi ami!
Sono ormai assorbito dall’incontro di Dio, dalle sue espressioni di sconfinata bellezza: le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Mi è rimasto l’affetto per te, una tenerezza che non hai mai conosciuto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo: ma tutto era allora così fugace e limitato! Ora io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo fra noi: tu pensami così; nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme nel trasporto più puro e intenso, alla fonte inesauribile della gioia e dell’amore.
La scelta di donare la vita
“Non c’è amore più grande amore che dare la vita per i propri amici”. (Gv 15,13)
Davide carissimo, la speranza che Dio ha seminato nel nostro cuore, siamo certi che continuerà a germogliare e fiorire sempre. La via che abbiamo imboccato sarà lunga e il cammino difficile, ma saremo sempre insieme aiutandoci a vicenda come un tempo, ricordi? La vita ha ancora tante gioie da donarci, sono doni che noi vogliamo condividere con te sempre. Questa nostra speranza è fondata sull’insegnamento del caro Amico Gesù: “in verità, in verità io vi dico: se il chicco di frumento non cade per terra e non muore, resta solo; se invece muore, porta molto frutto. Chi ama la propria vita la perde; e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (Gv 12,24-25).
Ecco perché la nostra speranza è viva: perché fino all’ultimo, della tua giovane vita, ne hai fatto un dono totale e disinteressato. La morte non è stata per te la fine di nulla, perché con il dono dei tuoi organi tu continui ad essere vivo; anzi hai addirittura moltiplicato le vite. I tuoi occhi continuano a scrutare l’azzurro del cielo e la bellezza dei fiori. Il tuo cuore palpita ancora e ha acceso tanta gioia in chi lo ha avuto in dono. I tuoi polmoni hanno ridato fiato a speranze sopite. Anche il fegato continua a dare vita e coraggio per nuove avventure. E così per tutto ciò che hai donato con tanta bontà. Conoscendo il tuo animo puro né prima, né ora, tu lascerai passare un solo giorno senza che si sia levato un raggio di felicità su un cuore triste. Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto inutilmente e tu caro Davide, visto che questa fiaccola l’hai accesa e la stai accendendo in tanti cuori, non sei passato invano.
Davide, aiutaci a comprendere che in ogni avvenimento passa un sentiero che porta a Dio. Insieme continuiamo a muovere i nostri passi camminando sulle strade della vita, e il nostro cuore, all’unisono, batterà sul mondo intero e, procedendo passo passo, senza fermarci mai, raggiungeremo alte vette. Ma non arriveremo a una meta se non per ripartire. E qui dove siamo ora non è che una tappa del nostro cammino. Con un pugno di speranza in tasca, possiamo sempre ripartire, con la certezza che “ogni sera è la promessa di una nuova aurora”.
Papà Bruno, mamma Marilena, sorella Chiara.
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