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Testimonianze
”Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il sole” (Qo 3,1)
Un giovane dalle idee chiare
Dice don Dino Negro, suo insegnante di religione alla scuola enologica: “Davide, un giovane normale e intelligente, impegnato nello studio, anche se non sempre metteva a frutto tutte le sue capacità … ma sapeva dove voleva arrivare. Amato dai suoi compagni e sempre disponibile a creare unione all’interno della classe e a vivere momenti di festa e di amicizia, non mancava mai agli appuntamenti dei Ritiri spirituali. Mi ha sempre dato l’impressione di un giovane determinato, anche se apparentemente poteva sembrare indifferente o superficiale. Aveva idee molto chiare e viveva profondamente la sua vita e rifletteva sulla sua esperienza. Rivelava nelle sue conversazioni personali una profondità e una sincerità non comuni in un giovane della sua età. Sempre attento alle necessità dei più poveri e concretamente, sempre puntuale, ogni anno, a collaborare con i suoi compagni nel progetto delle adozioni a distanza nella missione albese di Marsabit, Africa. Il suo essere amante delle feste e della gioia da condividere lo faceva vedere come amante della vita e delle persone con cui la condivideva.
Il giorno del suo funerale, il 3 ottobre, mi sono espresso in questi termini, pur con commozione che si può immaginare: In questo clima di preghiera raccolta e silenziosa, permettetemi una parola da amico, confidente di Davide e come rappresentante della scuola Enologica e di tutti i suoi compagni. Signore Gesù, sono smarrito come tutti loro, i giovani che gremiscono questa chiesa e dimostrano, con la loro presenza l’affetto e la stima per Davide.
Signore, quando la morte bussa alla nostra porta e ci strappa le persone più care, diventa più difficile credere e anche pregarti. Eppure sono proprio questi momenti in cui abbiamo più bisogno di te, perché tu ci sostenga e non permetta che siamo come quelli che non hanno speranza.
Leggiamo nel Vangelo secondo Giovanni: “Tutto ciò che mi dà il Padre verrà a me e chi viene a me non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Ora, la volontà di colui che mi ha mandato è che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno”. (Gv 6,37-39).
Noi crediamo in Cristo risorto, che dona a Davide la vita piena nel Suo paradiso. Credo Signore, che alla fine della notte non c’è più notte, ma l’aurora. Credo Signore, che alla fine dell’inverno non c’è più inverno, ma la primavera. Credo Signore, che dopo la disperazione non c’è più disperazione, ma la speranza. Credo Signore, che al termine dell’attesa non c’è ancora attesa, ma l’incontro. Credo Signore, che dopo la morte non c’è ancora morte, ma la vita: ci sei tu! Grazie Davide per la tua sincera amicizia. Grazie per la tua disponibilità alle molteplici iniziative nella scuola e dopo la scuola. Grazie per il tuo sorriso e per il tuo entusiasmo per la vita. Ora che sei vicino a Dio, prega per la tua mamma, il papà e la tua sorella, e prega anche per tutti noi che viviamo in questo mondo, per poter giungere a condividere la gloria che vivi in Dio”.
Don Dino Negro
Davide era la “Langa”
La Langa delle vigne, della passione nel lavorarle e della curiosità nel seguire il loro sviluppo. La Langa del lavoro, delle fatiche della terra, della costanza, del non spaventarsi davanti a un’intera vigna da potare o da concimare nei tempi che detta la natura. La Langa delle cascine dei nonni, dove si passano i pomeriggi fra il lavoro e il calore familiare.
La Langa della feste di paese, della musica, del trovarsi a festeggiare tutti insieme con le labbra macchiate di dolcetto. La langa dell’amore e del rispetto per la natura e per gli animali. La Langa del piccolo paese, dove tutti si conoscono e ci si ritrova con gli amici in piazza o al bar. La Langa del tartufo, dell’addestrare il proprio cane. La Langa delle persone riservate ed educate. La Langa delle cene con le tome, i tajarin e il vino. La Langa delle persone semplici.
Ma non possiamo limitare la sua persona ad una parola sola. E’ impossibile dimenticarsi della sua capacità di consolare con un sorriso e una pacca sulla spalla, della sua semplicità, del suo ottimismo nei momenti più tristi e difficili, della voglia di coinvolgere in qualunque attività e dell’importanza che dava all’ascolto dei problemi degli altri.
Come non ricordare tutte le cavolate che abbiamo fatto insieme in questi
sei anni alla scuola enologica spinti da una spensieratezza e una voglia di ridere che ricorderemo sempre e continuiamo a raccontare quando ci incontriamo. Ci manca e non vogliamo nasconderlo perché la sua scomparsa ha ridimensionato la nostra convinzione di essere già uomini e indebolito le nostre certezze. Allo stesso tempo ci ha fatti crescere perché ci ha fatto capire quanto la vita sia fragile e per questo vada vissuta intensamente e gioiosamente, adempiendo ai propri impegni e condividendo i nostri aspetti migliori con gli altri. Questa è la lezione che ci ha regalato Davide ed è quello che vorremmo realizzare nella nostra vita, sicuri che anche lui ci aiuterà.
Compagni di classe VI A
Complimenti Davide! Hai lavorato bene le vigne in terra … Ora continua a lavorare quelle del Cielo.
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