Mamma. Daniela essendo dotata di un’intelligenza vivace e animata da buona predisposizione allo studio, ha scelto di frequentare l’istituto di ragioneria a Nizza Monferrato (AT). Anche qui ha saputo conquistarsi la stima dei compagni e dei professori riportando dei buoni risultati. Noi genitori non ricordiamo alcun problema specifico di quel periodo, se non quei momenti immancabili nella vita di ognuno dove si alternano giorni sì e giorni no. Tutto è proceduto in modo normale fino al conseguimento della maturità. In quegli anni si è anche resa presente in parrocchia partecipando alla cantoria dove si è sempre recata volentieri sia alle prove sia alle celebrazioni da animare.
Per essere ancora più precisa, Daniela iniziò a cantare già nel coretto organizzato dall’allora vice curato don Adriano Rosso. Alle ore 9.30, la domenica, veniva celebrata una Santa Messa appositamente per bambini e ragazzi, animata da loro in tutto: dalle preghiere, ai canti, ai segni, ai gesti particolari. Anche a distanza di anni, interpellato, don Adriano ricorda così Daniela: “Ragazzina vivace, esuberante, costantemente presente sia nella preparazione sia nelle celebrazioni. Ripenso sempre volentieri al suo affiatamento nel gruppetto di amiche; si volevano bene e stavano bene insieme. Forte di questa coesione positiva, organizzare celebrazioni mirate e recitals a tema, fu un’avventura veramente indimenticabile”.
Papà. Un’altra pagina dell’avventura di Daniela iniziata bene, purtroppo si è poi trasformata in un’altra zona d’ombra che non ha più lasciato intravedere la luce del sole. Nel tempo della scuola media ella conobbe un ragazzo di nome Marco con cui instaurò un buon rapporto di complicità e di amicizia. Nulla allora lasciava presupporre che dopo un lungo periodo di silenzio, dove ognuno percorse la propria strada, a diciotto anni si sarebbero nuovamente reincontrati per iniziare il cammino di fidanzamento che durerà quattro anni. Esso sfociò nel matrimonio che fu una bella festa dove tutta la famiglia si riunì felice… Tuttavia quella felicità durò poco perché alcune incomprensioni non risolte condussero i due a dover fare alcune scelte dolorose che hanno aperto delle ferite mai più riemarginate, soprattutto perché Daniela non potè più farlo fisicamente. Infatti, umanamente parlando, l’ultima zona d’ombra coinciderà con il saluto che il 21 maggio 2005 abbiamo dovuto dare a Daniela. Mentre tornava a casa da Milano, da un corso di addestramento e salvataggio insieme a Maya, il suo cane preferito, ella rimase vittima di un brutto incidente stradale causato dall’alta velocità.