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DANIELA REVELLO

DANIELA REVELLO

 

 

 

 

 

UN INTRECCIO DI LUCE E DI OMBRE
La parabola umana e spirituale di Daniela raccontata da mamma Renata, papà Renato e dalla cugina

Papà. Daniela è nata a Canale (Cn) il 12 maggio 1977; un giorno ricco di gioia, di sole e di luce. Il ricordo di quel giorno è ancora vivissimo dentro me e mia moglie: la fervida attesa dopo due anni di matrimonio, la sua nascita, i primi vagiti, la sua straordinaria bellezza! Ero entusiasta tanto da non riuscire più a contenere la gioia. Quel batuffolo di carne era la nostra prima figlia! Già l’amavamo prima che venisse alla luce ma, dopo quel magico momento, tra me e Daniela sarebbe iniziato un legame molto intenso. Unico! A conferma di quanto questo fosse vero racconto un aneddoto rimastomi indelebile nella mente e nel cuore. All’età di sei anni ha partecipato per la prima volta all’attività estiva organizzata per i figli dei dipendenti della fabbrica tessile Miroglio Vestebene, nella colonia marina “Maria Ausiliatrice” a Spotorno (SV). A quell’epoca il regolamento era decisamente rigido: i genitori, durante la permanenza dei figli nella colonia, non potevano né telefonare né far visita ai loro figli e viceversa, tranne i casi di urgente necessità. Io e mia moglie non siamo riusciti a rispettare questa regola e una domenica siamo partiti alla volta di Spotorno. Abbiamo parcheggiato la macchina molto lontano dalla colonia e ci siamo posizionati in modo tale da poterla vedere attraverso un cannocchiale. Vedevamo a fatica e passandoci il cannocchiale a vicenda commentavamo: “C’è? La vedi? … Riesci a vederla?” Ad un certo punto il cuore si è messo a battere forte perché ho visto una bambina che ci salutava agitando le manine. Mi sono stropicciato gli occhi, ho pulito bene le lenti; sì era lei! Ho passato subito il cannocchiale a mia moglie che ha esclamato con una gioia irrefrenabile: “ Si è proprio lei!”. Daniela non sapeva nulla di quel nostro viaggio improvvisato, del nostro irrefrenabile desiderio di rivederla perché non abbiamo potuto comunicarle niente eppure lei ci aveva riconosciuti. Abbiamo pianto dalla gioia! Una volta tornata a casa le abbiamo comunicato quanto era successo e lei, candidamente, rivolgendosi a me disse: “Papà sei inconfondibile, ti ho riconosciuto dagli occhiali”. In realtà quel “riconoscimento” era frutto di un forte legame che era andato anche al di là della distanza e dei cavi telefonici.

 

Mamma. Nella nostra famiglia praticamente girava tutto intorno a lei. Eravamo felici anche se all’orizzonte ci attendeva una prima ombra. Dopo 18 mesi è arrivata sua sorella Stefania, nata con alcune serie difficoltà di salute. Daniela fin da piccolissima si è perciò resa disponibile a starle accanto, a seguirla, ad aiutarla, ad essere il suo angelo custode. Vedere la sua tenerezza e responsabilità verso la sorellina bisognosa di tante attenzioni, lasciava già percepire il suo cuore grande e sensibile. Daniela aveva una marcia in più! Era un raggio di sole che ci avrebbe donato luce e calore per ben 28 anni.

Papà. Appena ebbe compiuto i tre anni necessari per iniziare a frequentare l’asilo infantile, munita di grembiulino e del piccolo cestino con gli oggetti personali, non esitò in questa sua prima avventura fuori casa. Attenta e recettiva alle proposte fatte dalle maestre, divenne presto narratrice e attrice improvvisata quando tornava in famiglia. Infatti con la sua mente spigliata imparava facilmente a memoria le poesie e, una volta a casa, amava radunare tutta la famiglia, nonni compresi, e ci intratteneva ripetendo la poesia imparata. Cercava di cambiare tono di voce per dar maggiore risalto ed espressione ai versi declamati; gesticolava con le mani quasi a voler rafforzare le parole… Insomma una piccola “attrice in erba”. Tra il pubblico spesso i nonni erano i primi a commuoversi fino alle lacrime.

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