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Una bellissima sorpresa finale: sua mamma Maria

FOTO PIERGIANNI RIVETTI

"Caro Piergianni, anche se il tempo scorre inesorabile, non solo non è riuscito a cancellare nulla, ma ha accresciuto in me il desiderio di poterti presto rivedere, riabbracciarti fortemente e stringerti al mio cuore come facevo quand'eri piccolo. Dove arrivavi portavi pace e gioia, ed è quello che ti chiedo ancora adesso: intercedi presso il Signore affinché nella nostra famiglia possano regnare sempre questi due doni.

I problemi a casa tua non mancano, tuttavia sono certa che dove passerai porterai l'armonia tra noi e l'ispirazione per fare le scelte migliori.

Anche se eri giovane in realtà nella nostra famiglia sei sempre stato come un papà, anche perché Severino, tuo padre, era spesso fuori per lavoro e la casa era nelle tue mani.

Eri più grande della tua età e le tue scelte sono sempre state mature e responsabili. Nei giorni scorsi con un amico abbiamo riletto quella lettera che ci avevi spedito l’ 8 – Giugno – 1971, quando eri a Ponte Maira (Cuneo) per il corso militare di tiro. Te la ricordi? Quelle righe scritte di notte sono intrise della tua maturità, delle tue premure, del grande cuore che avevi per la tua famiglia.

"Cara mamma e caro papà, vi scrivo queste righe per farvi sapere che sto bene come lo spero di voi tutti. Non preoccupatevi per me.

Qui il tempo è sereno, c’è un bel sole come spero sia anche li da voi in modo che possiate terminare senza tante difficoltà la raccolta del fieno.

Cari, domenica con alcuni amici ci siamo arrampicati su per le montagne arrivando dove c’erano circa 30 cm di neve, di cui 10 caduta la notte precedente.

Stare lassù era bellissimo, ma se pensavo a voi stanchissimi per il lavoro, mentre io non sapevo cosa fare, diventavo triste. Cara mamma penso sovente a voi e alla nostra situazione in questi giorni piuttosto critica, e allora mi demoralizzo e divento triste. Però quando ieri ho saputo di un artigliere che era lì con me ed è andato a casa perché gli è morto il padre, ho pensato: finché stiamo tutti bene sono ancora fortunato! Cari, preferisco fare una vita di caserma piuttosto che venire a casa per motivi simili. Perciò vi chiedo per favore di fare molta attenzione perché le disgrazie sono sempre in agguato e succedono quando uno meno se lo aspetta. Capito! Fate solo quello che potete e non arrabbiatevi se qualcosa non riuscite a farlo o se va storto. Avete capito! Ve lo chiedo col cuore. Preferirei essere il più squattrinato, il più povero degli uomini, che privarmi della presenza di qualcuno di voi. Caro Valter, cerca di studiare in questi giorni perché se arrivo a casa e mi dicono che non hai studiato e non avrai una bella pagella, guarda che sono dolori! Cerca anche di non andare sulla strada perché passano le macchine, e di non infilarti tra i motori perché sei piccolo e non ti vedono, capito! Cara Gabriella, se vai a prendere la patente e non ci riuscirai non arrabbiarti, quando tornerò a casa quest'inverno, lo faremo insieme.

Cari, come vi ho già detto non pensate a me perché sto bene. Vi ripeto quanto già detto: vale di più un po’ di salute che tutti i soldi di questo mondo. Vi saluto con la speranza che mi darete retta per il bene e la tranquillità di tutti. Capito!

Nell’ attesa di vedervi vi saluto di cuore, ciau-ciau. Piergianni."

Un giorno tornando da Messa avendo assistito ad alcune scene tra ragazzi e ascoltato i loro discorsi mi disse tra il disgustato e il preoccupato: “ Tu mamma sei sempre a casa e perciò non puoi vedere che piega stanno prendendo molte situazioni dove i giovani sono protagonisti. Io capisco solo che sto vivendo in un mondo che non è il mio mondo.”

Avrebbe voluto costruirsi una sua famiglia, ma aspettava di poter condividere questo suo sogno con una donna fedele e seria. Ha avuto alcune occasioni, ma le ha subito accantonate perché prive di tali requisiti. Soffriva nel vedere la poca riconoscenza di tanti figli verso i loro genitori e in più occasioni, si era ripromesso di non comportarsi mai da ingrato.

Il padre era molto severo, a volte burbero nel suo modo di essere. Piergianni avrebbe desiderato qualche parola d’incoraggiamento. Ci stava male, a volte le lacrime gli cadevano nel piatto dove mangiava ., eppure mai una parola che non fosse di stima, affetto, e comprensione per suo padre. Chissà quante volte nelle sue preghiere quotidiane, nelle sue comunioni avrà pregato la per nostra famiglia! Noi eravamo tutto per lui, e lui per noi. Lo stesso cappellano militare lo ricordava come un giovane diverso da tanti altri: moralmente pulito, fedele alla confessione e alla comunione festiva, sveglio e attivo, capace di segni non comuni. Dalle sue labbra uscivano poche parole e queste erano spesso di comprensione, di amore e di perdono, là dov’era necessario.

Piergianni, ho pianto la tua dipartita da noi, e anche la tua presenza fisica mi manca molto! Però nella fede voglio dire questo al Signore: non ti chiedo perché ci è stato tolto tanto presto bensì ti ringrazio perché ce l’hai donato. Arrivederci Piergianni in paradiso là dove Dio tergerà ogni lacrima dai nostri occhi e non vi saranno più morte, lutto, lamento, e affanno, ma solo gioia e luce".

La tua storia è come una breve ma intensa parabola.

Chi ti ha conosciuto va con la mente alle parole ispirate nel libro della Sapienza quando afferma :

“Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni; ma la canizie degli uomini sta nella sapienza; vera longevità è una vita senza macchia.
Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori , fu trasferito.
Fu rapito perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l’inganno non ne traviasse l’animo, poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice.
Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera.
La sua anima fu gradita al Signore; perciò lui lo tolse in fretta da un ambiente malvagio.
Il popolo vede senza comprendere; non pone attenzione a questo fatto, che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi Santi.” SAP. 4,7-15

La tua avventura? Un’esistenza vissuta così intensamente da continuare a far parlare di se ancora oggi.

 

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