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“Marco era già un angioletto quand’era tra noi, molto di più lo è oggi soprattutto come mio angelo custode e dei miei figli; da quando essi sono nati li ho subito affidati alla sua protezione. Quando penso a lui gli rivolgo solo e sempre la preghiera dell’Angelo Custode. Lui è sempre nel mio cuore, è con me ogni volta che lo penso e lo porto ovunque vada. Le belle notizie o i bei momenti della mia vita li condivido con lui e lo ringrazio perché penso che mi abbia aiutato a raggiungerli. Tengo la sua foto in cucina e ogni volta che il mio sguardo si incontra con il suo e lo saluto, so che Marco è lì”.
Mariella, la madrina di Marco
“La nostra amicizia con Marco parte da molto lontano perché lui è coscritto della nostra figlia Emanuela; già dall’asilo erano insieme. Tuttavia anche a motivo della distanza delle nostre abitazioni l’una dall’altra, con la sua famiglia non legammo subito. La cosa avvenne dopo il ritorno di Marco in Paradiso; i suoi genitori si trasferirono nel nostro condominio e da lì iniziò la nostra amicizia, tanto che siamo diventati quasi una sola famiglia nel condividere gioie e dolori, preoccupazioni e gioie. Nella nostra famiglia non sono mai mancate sia la foto di Marco sia il quotidiano riferimento a lui con la preghiera dell’Angelo di Dio e con la costante presenza nel nostro vissuto quotidiano. Prima con nostra figlia Emanuela; oggi anche con i nipoti Chiara e Giuseppe …
Chiedete l’aiuto a Marco … Non passate davanti al cimitero senza fargli una visita … egli continua a seguirci con amore … Significativo è questo: non c’è evento nella nostra famiglia, dal matrimonio di nostra figlia quando lei ha voluto portargli un bouquet di fiori, al Battesimo, alla Comunione , alla Cresima … dei nostri nipoti, che non manchi il ricordo nella preghiera e un mazzo di fiori sempre freschi. Tutto questo però perché fin da piccoli li abbiamo educati a pregare per lui e con lui portandoli, ogni volta che si poteva, a fargli una visita al cimitero e cercando di rispondere alle loro domande sul perché della malattia, della sofferenza, della morte … del dopo morte.
Così come non dimenticheremo mai quel mattino di sabato 22 ottobre 1983 quando l’allora parroco don Angelo ci radunò tutti nella cappellina, suor Paola la catechista, i genitori e i suoi compagni di scuola per condividerci che da lì a poco sarebbe andato da Marco e gli avrebbe portato Gesù Eucaristia per poter fare così la sua Prima Comunione. Ci ha fatto pregare per lui e per la sua famiglia preparandoci così a ciò che sarebbe poi avvenuto di lì a pochi giorni. Marco è stato e rimarrà per sempre il nostro Angelo custode”.
Luciana e Mario, amici di famiglia
“Il nostro ricordo di Marco è sempre vivo, sia per la sua bontà, sia per la sua volontà nel partecipare alla squadra di basket, anche se già ammalato. È difficile dimenticare la sua tenacia, la sua volontà, specialmente quando incontriamo sua mamma per le vie del paese e non perde occasione per ringraziarci della nostra particolare cura verso il piccolo incitandolo a giocare anche se indisposto. Rimane così il nostro piccolo Angelo custode”.
Tiziana e Bruna, allenatrici di Basket
“Tra Marco e mio figlio Luca, anche a distanza di anni, posso dire di ricordare un’amicizia meravigliosa, soprattutto se rapportata all’allora giovanissima età. Era qualcosa di talmente bello che ancora adesso me li vedo correre per casa felici, liberi, entusiasti della vita. Anche se ormai sono passati tanti anni tutto ancora e sempre è così nitido e vivo come prima, più di prima, anche perché il tempo mi ha aiutato a maturare ancora meglio il valore inestimabile dell’Amicizia, specialmente quand’è vissuta in modo così puro e disinteressato, come quella che fu tra Marco e Luca. Non temo di affermare che, per quanto fossero piccoli, nel loro rapporto c’era una marcia in più, una “maturità” che nemmeno la morte è riuscita a far sfiorire.
Amicizia caratterizzata da un grande rispetto l’uno dell’altro, non ricordo bisticci particolari o bronci immotivati; mentre un grande rispetto reciproco, quello sì! Anche da ammalato il caro Marco non voleva essere commiserato e, fin dove ha potuto, ha cercato di essere come gli altri. La sua energia l’ha sprigionata fino all’ultimo, con volto sorridente, con sguardo positivo, con il suo splendido carattere. La nostra casa era anche la sua casa tanto che, e quella la ricordo come la sua ultima visita, pur avendo ormai perso tutti i capelli a causa della chemioterapia, quando era da noi si toglieva senza problemi il cappellino, e anche questo nel modo più normale possibile. Come detto sopra, per me il tempo da allora non è mai passato perché ancora adesso rivedo lui e Luca giocare, correre, saltare in un oggi che non invecchia mai!”.
Mariuccia, mamma di Luca e amica di famiglia
“Personalmente non ho avuto il dono di conoscere Marco, perché sono arrivata a Canale molti anni dopo la sua nascita al Cielo, però ho ugualmente stretto con lui una bella Amicizia, attraverso la sua cara mamma Rita che ancora per qualche anno, prima di andare in pensione, ha fatto la cuoca all’asilo Regina Margherita, e anche attraverso una foto che per tanti anni è rimasta sul tavolo della cucina. Davanti a quella foto non sono mai mancati i fiori freschi. Il nostro “incontro” pertanto era quotidiano e, attraverso quel suo sguardo semplice e puro, l’ho sempre ritenuto un bambino prodigio. Così pensando e facendo, provavo un senso profondo di affetto per questo piccolo angioletto. E la cosa continua tuttora anche se con modalità diversa, forse però ancor più di qualità. Infatti, le nuove normative igienico sanitarie dell’ASL proibiscono di tenere in cucina qualsiasi cosa, foto comprese, che non sia consono all’ambiente riservato alla ristorazione.
I tavoli pertanto devono essere sgombri da tutto. Dopo un breve consulto con la nuova cuoca, nessuno aveva il coraggio di dire alla sua mamma che non si poteva più tenere la foto in cucina, anche se a dire il vero la prima era stata proprio la mamma che, andando in pensione, avrebbe voluto portarla con sé, ma in quell’occasione il mio NO fu fermo e risoluto! Allora io ebbi quasi un’ispirazione: tolsi la foto di Marco dalla cornice e la incollai sulla prima pagina di un libretto che uso quotidianamente nel tempo che dedico a Gesù nell’adorazione. Così facendo il mio dialogo con Marco continua ogni giorno e insieme con lui preghiamo innanzitutto per la sua famiglia, e poi per tante altre intenzioni. Così, come Marco mi faceva compagnia all’asilo, continua a farlo ancora adesso specialmente nella preghiera. Quando mamma Rita ha subito di questo trasferimento di foto, le sono brillatigli occhi dalla gioia. Grazie Marco angioletto mio”.
Suor Consiglia
Il mio angelo camminerà alla tua destra
Giunti al termine di quest’altro ricco profilo, com’è possibile non pensare al nostro Marco come ad un vero Angelo Custode che veglia su di noi, che ci protegge e ci sprona e invita a camminare sulla via del Signore? Pensiamo non ci sia testo biblico migliore per parlare di questa nuova missione di Marco, se non il seguente. Facciamolo veramente nostro e ringraziamo in modo speciale i genitori di Marco e suo fratello Stefano, e tutti i testimoni interpellati, che ci hanno permesso di conoscere meglio questo angioletto del Signore:
Così dice il Signore: “Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui.
Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.
Il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare nella terra promessa”.
Esodo 23,20-23
Angeli del Signore,
benedite il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
S. Luigi Gonzaga, prega per noi
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