Saluti
Caro Angioletto, quando il paese sentì il suono festoso delle campane, capì subito che tu, piccola martire, avevi terminato di soffrire ed eri volata in Paradiso. Da quel momento sei diventata la nostra Protettrice. "La ricordiamo sempre e la ameremo per sempre!" scrive un tuo piccolo amico. Iniziarono subito le visite.
Venne, tra gli altri, padre Giampietro Mattiello che ci disse: "La Lauretta la vedrete ancora, tutta vestita di bianco". Prima di andarsene ti salutò con questa preghiera che la mamma ha voluto stampare sull'epigrafe e sulle foto ricordino: "Va’ in pace, anima bella, perché colui che ti ha creata, in Cielo ti accoglierà".
Il nostro caro amico Lanfranco, infermo e sofferente, ci ha detto invece che, al momento della tua partenza, sei passata tu nella sua stanza a salutarlo.
"Laura ci manca molto" scrivono i tuoi compagni.
La Pasqua di Laura
Caro Angioletto, in molti abbiamo recitato il S. Rosario la sera della tua partenza, ma è soprattutto la veglia del 12 settembre che merita di essere ricordata. Alle ore 20.00 la nostra grande chiesa si è riempita: sembrava il giorno di Pasqua. I tre sacerdoti presenti, don Rino, don Roberto e don Sergio sono rimasti a confessare fino a tarda notte.
Il giorno successivo a quello della tua nascita al Cielo ci offre anche altri motivi di riflessione.
La tua mamma, quel pomeriggio, mentre ti accarezzava una manina, ti ha detto nel suo cuore: "Oh Laura, quanto vorrei che tu mi facessi ancora una carezza!". In quel momento sentì la tua manina e tutto il tuo corpicino diventare morbidi e flessibili. Molte persone possono testimoniare che tutto ciò che sto scrivendo corrisponde a verità.
Era meraviglioso vedere anche il tuo piccolo volto, distrutto sì dal male, ma non più tirato e sofferente: sembravi un piccolo angelo ornato di purezza.
La grande festa di Laura
Cara piccola martire, il 13 settembre 1994 fu il giorno della tua ultima grande festa su questa terra: non posso dimenticarlo, fu triste e insieme meraviglioso. Le persone che in gran numero venivano a darti l'ultimo saluto se ne andavano col cuore pieno sì di dolore, ma anche di tanta pace.
Scrive un tuo compagno: "Abbiamo un grandissimo ricordo di Laura, era sempre gentile con tutti, era buona con tutti. Io volevo molto bene alla Laura".
Quella mattina, quando arrivò la tua piccola bara bianca, la mamma disse al giovane autista di portarla via perché era troppo presto e di tornare nel pomeriggio: il ragazzo capì e si rese anche conto che la nostra famiglia godeva di una presenza molto particolare. Quando ritornò aveva un'auto tutta bianca e piena di fiori, per trasportare un Angioletto come te. Si stava realizzando la profezia che avevi fatto l'anno prima parlando del tuo vestito di carnevale.
Avevi detto: "L'anno prossimo mi vestirò da Angelo". E sembravi proprio un Angelo quel giorno, con i fiori bianchi tra i capelli, il vestitino fiorito e la coroncina del Santo Padre tra le mani.
La mamma non volle che si recitassero per te i Misteri Dolorosi, ma quelli Gloriosi.
Sei uscita da questa casa verso le 15,00 accompagnata dal canto della Salve Regina, e sei stata accolta in chiesa al suono festoso delle campane. Parlavano di gioia e di speranza anche i canti suonati durante la S. Messa dalla tua cara zia e madrina Daniela.
Quel 13 settembre concelebrarono 13 sacerdoti (gli altri, giunti in ritardo, seguirono la S. Messa insieme ai numerosi fedeli presenti) e il parroco don Rino ebbe per te parole commosse e toccanti: ti aveva sempre seguito da vicino e poteva quindi ricordare i momenti più significativi del tuo lungo Calvario. I 13 sacerdoti recitarono il "Padre Nostro" tenendosi per mano e con le braccia alzate: con i loro paramenti bianchi sembravano un girotondo di Angeli!
I presenti erano così numerosi che la chiesa non riusciva a contenerli tutti. Molti di loro erano bambini della scuola elementare e materna accompagnati dalle loro insegnanti.
I tuoi genitori seguirono la cerimonia di addio con molta serenità trovando anche la forza di cantare. La mamma indossava un abito dalla storia molto particolare: glielo aveva acquistato quel giorno stesso zia Marcolina. Alcuni mesi prima tu avevi consigliato con entusiasmo la mamma di comprarlo: «Mamma, compralo, è molto bello!». La mamma allora non lo aveva fatto, ma tu evidentemente lo desideravi proprio per lei e hai provveduto a farglielo avere per il giorno della tua festa, ispirando la zia che non conosceva affatto questo tuo desiderio. Che cosa pensare piccola stellina?
C'era un legame così forte fra te e la mamma che hai scelto per lei l'abito per la tua ultima festa: tu e mamma, con il vestito nuovo e fiorito, sembravate due primavere, una in terra e una in Cielo! Accompagnarono la tua uscita dalla Chiesa le note festose dell'organo e delle campane, seguite dal forte applauso delle due ali di folla. Sulle porte della chiesa c'erano tante tue fotografie insieme al tuo ultimo disegno fatto per la Madonnina il 16 luglio: era proprio una grande festa, tutta per te!
Un lungo corteo si snodò dalla chiesa al cimitero per seguirti fino alla tua ultima dimora su questa terra. Al momento dell'estremo saluto il cielo limpido e luminoso all'improvviso si oscurò e scoppiò un violento temporale. Tanti dissero che con quell'acquazzone tu ci stavi chiedendo di purificare i nostri spiriti, mentre una signora ricordò la tradizione che dice che piove sempre in abbondanza quando muore un Santo.
Quel giorno tutti tornammo a casa molto bagnati, ma nessuno si prese neppure un piccolo raffreddore. Come sei grande e misteriosa, piccola Laura!
PARTE II LAURA CONTINUA A VIVERE
Cara Laura, la tua bella storia non si interrompe con la tua partenza per il Cielo. Tu sei viva e operante in mezzo a noi come dice un tuo compagno: "Io mi ricordo che all'asilo stavo vicino alla Laura. So che lei è qui vicino a noi!". Anche una tua amica sente che le sei vicina e la proteggi: "Io ricordo di Laura che stavamo sempre insieme ed eravamo molto amiche. Ora lei è in Paradiso con gli Angeli, i Santi e Gesù e ci protegge ogni giorno!". Di questo è convinto anche un altro bimbo che dice: "La Laura, anche se non è con noi, ci vede!".
Il primo anniversario
L'l1 settembre 1995 ti abbiamo ricordata con una S. Messa concelebrata, un'altra grande festa di Laura! Sempre in questo giorno abbiamo fatto dipingere due bellissimi Angioletti e il tuo nome all'esterno della casa, sopra la finestra della stanzetta da dove sei partita per il Paradiso e che ora è diventata luogo di preghiera per molti. È commovente vedere che tante persone che vengono a farci visita desiderano soffermarsi nel luogo dove hai trascorso i tuoi ultimi giorni, pregare e meditare vicino al tuo lettino di sofferenza. Anch'io, cara nipotina, quando entro nella tua cameretta faccio il segno della Croce e prego. In ogni angolo di questa casa c'è qualcosa di tuo, la tua presenza è ovunque!
Laura specchio dell'Amore di Dio
Cara Lauretta, sei stata ricordata anche al Sacro Cuore di Saccolongo con una Messa speciale celebrata poco dopo l'anniversario della tua nascita al Cielo. Il padre Superiore Giampietro Mattiello ha voluto trattenere una tua grande foto che ti ritrae mentre abbracci la Madonnina di Fatima venerata in quel convento: sei stata nominata Angelo protettore di quel luogo a te tanto caro.
Padre Giampietro, durante l'omelia, ha detto: "Vorrei avere la voce degli Angeli, l'intelligenza dei Serafini e la fede dei Cherubini per poter parlare della vita di una bambina che aveva il dono mistico di vedere il suo Angelo Custode, che ha sofferto e che il Signore ha chiamato a sé in modo così misterioso (...).
Laura è stata qui tante volte a pregare stringendo a sé questa Madonnina che voi vedete. Da questo comprendiamo subito il grande dono della fede che è stato fatto da Dio ad una bambina resa ancora più fragile rispetto agli altri piccoli a causa di una malattia che l'ha portata via in modo tanto orrendo (...). Il Signore fa bene tutte le cose, ci interpella sempre in prima persona, ci ama e ci chiama per nome: ognuno di noi oggi, attraverso l'insegnamento di questa bambina, deve imparare a sentirsi amato da Dio in modo particolare (...).
Laura sapeva vedere pur non avendo più gli occhi, sapeva guardare a Dio con gli occhi della fede (...). Questa bambina, che non vedeva più, contemplava la Gloria di Dio ed ora è la nostra Protettrice e ci invita ad avere più fede. Allora ringraziamo il Signore dal profondo del cuore e ringraziamo anche Laura che ci ha dato un grande insegnamento (...)."
L'ottavo compleanno
Cara Laura, il 13 dicembre 1995 hai festeggiato il tuo ottavo compleanno in Cielo con Gesù, la Madonnina e il tuo amico Angioletto. Anche se non abbiamo potuto spegnere insieme le candeline, anche se non ti vediamo più, tu sei sempre con noi spiritualmente e ci guidi e ci aiuti a sopportare il grande dolore della tua partenza.
Ti abbiamo ricordata in quel giorno speciale durante la S. Messa al S. Cuore e poi abbiamo preparato il Presepe e l'albero di Natale accanto alla tua tomba. Alla S. Messa celebrata in parrocchia nel pomeriggio hanno partecipato molti bambini con le loro insegnanti. I tuoi compagni hanno riservato un banco tutto per te, al centro della classe, dove trova posto la tua fotografia: "Laura è venuta pochissimo a scuola, però c'è un banco sempre libero come se Laura fosse sempre vicina a noi. Lei è in Cielo con Gesù, gli Angeli e i Santi, sempre pronta a proteggerci. Laura resterà sempre nel mio cuore come un'amica speciale!"
Laura oltre frontiera
Pochi giorni dopo il tuo ottavo compleanno ho ricevuto una telefonata dalla Germania da parte di una signora che desiderava ricevere un tuo ricordo: aveva letto la tua storia sul giornalino "Armata Bianca" e si era molto commossa.
Dall'Ecuador ci ha scritto padre Luigi Rizzo, chiedendoci un pacco con le tue foto-ricordo e informandoci che avrebbe dato il tuo nome alle prime bambine che avrebbe battezzato. II caro missionario ha fatto conoscere la tua breve vita a moltissime persone che ora ti pregano come una piccola santa. Afferma padre Luigi in una sua lettera: "Laura non è solo bella, ma è anche sacra!"
La Prima Comunione dei compagni
Cara nipotina, domenica 26 maggio 1996 i tuoi compagni hanno ricevuto Gesù per la prima volta. È stato un momento molto importante non solo per i tuoi amici, ma anche per tutti noi.
Abbiamo trascorso i giorni precedenti in un clima di preoccupazione: avevamo il timore di vivere quell'avvenimento con tristezza, ma non è stato così. La tua mamma, vincendo ogni paura, ha preso parte alla S. Messa della Prima Comunione e il parroco, al termine della celebrazione, l'ha voluta accanto a sé perché distribuisse lei stessa le coroncine e i libretti del S. Rosario che, con amore di mamma, aveva preparato per i tuoi compagni.
A don Rino ha consegnato un biglietto su cui aveva scritto: "La ringrazio per aver infuso in Laura l'Amore per l'Eucarestia".
I tuoi piccoli amici, guidati da zia Daniela, hanno cantato la tua poesia '"La Primavera" accolta dai fedeli che riempivano la nostra grande chiesa con un forte applauso e tanta commozione.
Accanto all'altare maggiore c'era un grande cartellone che riportava i nomi di tutti i tuoi compagni e, al centro, si leggeva anche il tuo.
Pure tra i disegni e le letterine posti davanti all'altare di S. Giuseppe eri presente con un tuo pensiero che diceva: "Cristo nostra Pasqua è risorto ed ora è vivo in mezzo a noi!"
Hai preso parte da protagonista a quella grande festa: la tua mamma mi ha detto che quello è stato per lei uno dei giorni più belli della sua vita.
Il parroco don Rino scrive :"C'era un posto vuoto in chiesa quel giorno, quello di Laura Degan; ma Laura aveva già fatto la Prima Comunione il 6 luglio 1994, aveva preceduto tutti i suoi compagni e da allora aveva voluto che le venisse portata l'Eucaristia tutti i giorni."
Doni di Laura dal Cielo
Cara nipotina, quante persone mi dicono di averti sognata! Ti vedono con un visetto bellissimo e con un vestito lungo.
In tanti affermano di sentirti sempre vicina e mi chiedono la tua fotografia che in molte famiglie è esposta e venerata.
Scrive il maestro Fabio che a te piaceva tanto: "Il ricordo di Laura ci commuove e porta con sé una dimensione misteriosa e profonda che tutti noi percepiamo come ricchezza nel dolore."
Una volta mi è venuta a trovare una giovane mamma con una bella confezione di fiori e mi ha raccontato la sua storia: mentre era in attesa del suo bambino i medici le avevano detto di non illudersi di portare a termine la gravidanza, ma lei non si è persa d'animo. Ha incominciato a pregare te, piccola Laura, perché intercedessi per loro presso Gesù e tutto è andato bene. Ora è mamma di un bel bambino di nome Valentino!
Grazie, grazie ancora, cara Laura!
PARTE III
L'EREDITÀ DI LAURA
Cara Laura, la tua vita è una fonte sempre viva di insegnamenti: vorrei ricordare qui ancora alcuni episodi che mi hanno fatto molto riflettere e che devono diventare tesoro di tutti.
Manine generose
Cara stellina, come posso dimenticare le tue sante manine, generose come il tuo cuoricino?
Quando bussava alla nostra porta qualche persona bisognosa tu correvi a prendere qualcosa da offrirle, senza che nessuno ti dicesse nulla. Avevi fatto amicizia con un giovane ambulante nordafricano che chiedeva sempre tue notizie. Quando ha saputo che eri volata in Cielo si è molto commosso e ha baciato la tua fotografia che gli ho donato per ricordo.
Quando ti ha fatto visita Monsignor Foralosso, Vescovo in Brasile, avevi appena 5 anni: gli hai donato il tuo salvadanaio e, quando già era uscito da casa tua, lo hai rincorso per consegnargli una bambolina da regalare ad una bimba brasiliana.
Durante il breve periodo in cui hai frequentato la scuola mettevi nella tua cartella due merendine: dicevi che una era per te e l'altra per chi ne fosse stato privo.
I tuoi compagni ricordano bene questa tua generosità: "Mi dispiace molto che Laura non sia più in mezzo a noi perché era molto simpatica e mi aiutava quando avevo bisogno", scrive una tua amichetta e un'altra precisa: "Io ho un caro ricordo di Laura: mi aveva regalato una bambola molto bella e mi aveva anche detto un segreto!"; conferma una terza: "Noi abbiamo tanti ricordi di Laura. Lei voleva sempre stare vicina a tutti, era gentilissima! Vorrei essere sorella di Laura!".
Provavi tanto amore e tenerezza anche per le persone anziane.
Quando venivi con me a trovare una zia in una casa di riposo la accarezzavi e le parlavi.
Una volta ci eravamo già congedate da lei quando tu sei tornata indietro e, accarezzandole le mani, le hai detto: "Domani vengo ancora a trovarti, sta' tranquilla!"
L'Amore per il fratellino Marco e il cuginetto Gabriele
Cara Lauretta, quando è nato il tuo fratellino Marco eri ricoverata in ospedale. Avevi la broncopolmonite e la febbre sempre alta, ma desideravi conoscere il nuovo arrivato.
All'insaputa dei medici e d'accordo con la cara infermiera Lucia ti abbiamo coperta bene e, protetta dalla mascherina, ti abbiamo portata da Marco. Era meraviglioso vedere come lo guardavi attraverso il vetro e lo salutavi con la manina!
Dopo essere tornata nella tua camera hai appeso sopra al lettino un cartellone con un fiocco azzurro e con la scritta: "Benvenuto Marco!"
Tutti i medici e le infermiere, quel giorno, sono venuti da te per farti le congratulazioni.
Amavi molto anche il cuginetto Gabriele. Ricordo che il giorno del suo Battesimo hai detto: "Nonna io vengo alla festa anche se la gente mi guarda perché sono senza capelli."
Non hai smesso di occuparti dei due piccoli neppure quando eri già molto sofferente. Una notte del tuo ultimo agosto per tre volte mi hai ripetuto di ricordare al nonno di tenere chiuso il pozzo perché non rappresentasse un pericolo per i bimbi.
Ma come potevi, nelle tue condizioni, pensare a Marco e Gabriele?
Anche il tuo fratellino ha imparato a volerti molto bene. Dice di te: "Laura è la bambina più bella del mondo. Laura è la luce della mamma. Laura è andata in Cielo con la scala del nonno."
Cara nipotina, noi ti affidiamo il tuo fratellino e il tuo cuginetto: proteggili, tienili per mano, guidali, fa' che diventino bravi cristiani!
Il digiuno
Cara Lauretta, ricordo che una mattina del tuo ultimo luglio mi hai chiesto che giorno fosse e, quando hai saputo che era giovedì, hai esclamato: "Oh che bello! Domani è venerdì e anch'io voglio mangiare pane e acqua come fa la mamma!" Ho scoperto così, cara stellina, che la tua mamma offriva alla Madonnina anche questo bel fioretto che si univa a tanti altri e che anche tu, pur così debole e piccina, desideravi digiunare come lei.
Cara Laura, mi manchi tanto, mi mancano i tuoi esempi, il tuo sorriso, la tua soave vocina!
Il perdono
Dai pensieri che i tuoi compagni hanno scritto su di te è facile capire che sapevi perdonare con molto coraggio e generosità.
Dice una piccola amica: "Io mi ricordo che lei era gentile con tutti, era brava, giocava con tutti, persino con quelli che le facevano male!".
E un altro bimbo conferma: "Quando giocavo con Laura era molto contenta. Qualche volta la prendevo in giro, ma lei mi diceva sempre che mi perdonava”.
La pazienza
Cara stellina, voglio ricordare l'ultimo Natale trascorso con te.
Io volevo sapere quale regalo volessi da Gesù Bambino e tu mi hai risposto: "Desidero i capelli lunghi per poi fare le treccine!". Hai però subito aggiunto che sapevi bene che, a causa delle cure che stavi facendo, il tuo desiderio, in quel momento, non poteva essere esaudito. Sei stata forte e paziente fino alle fine.
Una settimana prima che ci lasciassi, ascoltando da zia Daniela il racconto di una cerimonia di nozze cui aveva partecipato, hai sentito che aveva con sé la bomboniera donatale dagli sposi e hai esclamato: "Fammela vedere!" I tuoi occhi però si erano già spenti da qualche settimana; non era possibile mostrarti quel dono.
Hai così subito aggiunto: "Non importa, non importa!" e ti sei accontentata di ascoltare la descrizione di quel regalino.
Il coraggio
Cara piccola martire, ricordo che una sera del tuo ultimo agosto, quando già avevi perso la vista, sei scesa da sola dal piano superiore della casa: faceva caldo e desideravi prendere un po' d'aria, ma hai battuto il visetto sulla porta d'ingresso aggiungendo dolore a dolore.
Eri tanto brava e desideravi disturbare il meno possibile: tante volte andavi in bagno da sola per rinfrescarti il visetto e le manine.
Nei tuoi ultimi giorni non desideravi più prendere le medicine e io non ho mai capito se era perché avevi male alla bocchetta o se desideravi rinunciare a quei calmanti per donare le tue sofferenze a Gesù.
Una mattina mi hai detto: "Nonna, questa notte ho avuto tanto male, ma non ho voluto dirlo!"
Sapevi comunicare questa forza anche agli altri; i tanti religiosi che sono venuti a farti visita, quando uscivano da questa casa, dicevano di sentirsi più forti e di voler portare alle loro parrocchie quell'energia particolare da te ricevuta.
Un giorno un padre chiese alla tua mamma: "Che cosa provi ad essere la mamma di una bimba tanto speciale?". La tua mammina rispose con un bel sorriso. Anche lei è stata forte e coraggiosa come te. Non l'ho mai sentita dire: "Perché il Signore ha portato via la mia bambina?". Mai si è ribellata. Ora, pur sentendo il dolore del distacco, è serena e contenta di essere la mamma di una bimba straordinaria come te.
Cara Laura, amo ricordarti mentre reciti questa preghiera:
"Gesù, Giuseppe e Maria vi dono il cuore e l'animetta mia! ". Ora la tua animetta è in Paradiso, tra le braccia amorose della Mamma Celeste, la migliore di tutte le mamme. Rendo grazie a Dio per avermi fatto il grande dono di essere la tua mamma. Eri, sei e sarai sempre nel mio cuore.