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Un vulcano di gioia e di Spirito Santo.
Giovanni Locci è nato a San Miniato (PI) il 21 marzo 2002. Entusiasta ed “esplosivo”, fin da piccolo ha segnato l’esistenza di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Affabile, volitivo, entusiasta della vita, è stato definito “un vulcano di gioia e di Spirito Santo”. Dove arrivava lui arrivava il fuoco, lasciava il segno. Nel movimento GAM si è distinto per il suo desiderio di annunciare la Parola di Dio, tanto da diventare ben presto come uno dei più giovani Sabra. Però nei piani di Dio, per Giovannino, come era chiamato in famiglia, c’era un diverso e misterioso disegno: per colpa di una meningite fulminante, nel giro di poche ore, il 7 febbraio 2015 passerà da questo mondo al Padre, sbocciando nel giardino del Re come un nuovo meraviglioso fiore.
Abbiamo chiesto a mamma Paola e a papà Luigi di presentarcelo.
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TEMPO DELLA NASCITA E DELLA PRIMA INFANZIA
Mamma Paola: Inizio con il presentare la nostra famiglia. Siamo in cinque, noi due e i nostri tre figli: Francesco, il primo, seguito da Andrea, il secondo, e Giovannino, il più giovane che è rimasto con noi per quasi 13 anni. Egli era nato a San Miniato, in provincia di Pisa, il 21 marzo 2002 ed è ritornato alla Casa del Padre il 7 febbraio 2015. Alla luce di quanto è accaduto, ora comprendiamo come la nascita di Giovannino sarebbe diventata una NUOVA PRIMAVERA!
Papà Luigi: Quel giorno in ospedale, ero talmente felice del nuovo arrivato che, dando l’annuncio ai miei genitori, Viviana e Giorgio, nonni paterni, ho detto loro: “Oggi è nato un fiore, è arrivato Giovanni!”. Nel GAM abbiamo imparato che il nome Giovanni significa “Dio ha fatto grazia”, e questo significato lo abbiamo ritrovato nella breve avventura terrena di nostro figlio. Quasi un regalo del Cielo per tutti coloro che lo hanno incontrato. Lo stesso annuncio gioioso lo abbiamo dato anche ai nonni materni Liliana e Benedetto. Quel giorno è stato di vera gioia per tutti!
Mamma Paola: Poco dopo il suo arrivo ecco manifestarsi una prima grazia. Venti giorni dopo la sua nascita, Giovannino contrae il virus della bronchiolite. I medici, esprimendo il loro disagio con il volto e con la voce , ci hanno comunicato la possibilità che Giovannino non arrivasse fino al mattino successivo. Ma il Signore, evidentemente, aveva altri disegni su di lui; quella “malattia non era per la morte, ma per la gloria di Dio: doveva servire a glorificare il Figlio di Dio” (Gv 11,4).
Papà Luigi: Quella lunga notte, intorno a Giovannino hanno fatto la spola alcune dottoresse, che ci piace ricordare come veri angeli custodi inviati dal Signore. Hanno vegliato su di lui, e se pur piccolissimo, gli hanno prodigato tutte le cure del caso, finché il nostro “piccolo fiore” è tornato ad aprire al sole la sua tenera corolla.
Al termine della notte il nostro piccolo era ormai fuori pericolo. Mi piace citare quel passaggio nel Cantico dei Cantici dove il Diletto dice all’Anima, Sua sposa: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni. Perché, ecco, l’inverno è passato, è cessata la pioggia, se n’è andata; i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna” (2,10-12).
In capo a una settimana è arrivato a casa, vivamente atteso e circondato da un affetto straordinario. Giovannino era già entrato nel cuore di tutti. Quel giorno, in casa nostra, è entrato il sole! I suoi vagiti e i primi sorrisi erano un balsamo di gioia per tutti.
Mamma Paola: Anche per me, in quella lunghissima notte, la corona del Rosario è stata la mia forza e la mia consolazione. L’ho stretta forte tra le mani e mi sono affidata completamente alla Mamma Celeste. Solo una mamma sa capire che cosa significa essere forti soprattutto in momenti così difficili. Forti com’è stata forte lei sotto la croce di Suo Figlio. Mi ha incoraggiata e sostenuta finché è arrivata la luce del sole quasi a conferma del lieto e atteso annuncio: “Dai, che ce l’ha fatta!”. Durante quella notte mio marito non è potuto starmi vicino perché era impegnato a casa a custodire gli altri due piccoli; la corona del Rosario ci ha però resi ancor più un cuor solo e un’anima sola.
Un altro particolare molto interessante è questo: Giovannino è nato il giovedì precedente alla domenica delle Palme. Avevamo piacere che ricevesse il Battesimo il prima possibile. Che fare visto che la Settimana Santa era ormai alle porte? Dopo averne parlato in famiglia, abbiamo deciso di battezzarlo e consacrarlo alla Madonna di Fatima il giorno di Pasqua. Così a dieci giorni dalla nascita, nella nostra parrocchia di Bassa, Giovannino ha ricevuto il Battesimo. Ha celebrato il rito don Lido, pastore nella nostra parrocchia per ben cinquant’anni. Giovannino da quel giorno è diventato cristiano!
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