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Amare,
fare della nostra vita un atto di amore,
immettere nella storia che viviamo, 
gesti di amore,
inventare con creatività parole,
azioni e gesti inediti
che diffondano amore:
insegnaci a farlo, Signore Gesù,
qualsiasi sia la nostra condizione.
Nulla diventi un ostacolo,
né la nostra condizione fisica
né la realtà che ci circonda.
Sii tu la nostra Via
da percorrere.
Sii tu la Vita
che scegliamo di vivere.
Sii tu la Verità
delle nostre scelte.
Amen.

“Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio”  ( Is 62,3)

TESTIMONIANZE

“I miei rapporti con la famiglia Gennero, prima di quanto accaduto il 3 settembre 2020, erano soprattutto rapporti necessariamente lavorativi, così come i discorsi che si facevano. Da quel giorno in poi, però,  tutto cambiò, radicalmente.”


A lasciare questa preziosa testimonianza è Sebastiano Mondino di Racconigi (CN).
“Quel tragico incidente ci ha avvicinati notevolmente. Francesco, il fratello maggiore, l’ho conosciuto meno, sia per la sua riservatezza, sia perché ho spesso collaborato con Davide, l’altro fratello, più giovane di lui. Sicuramente di Davide mi ha sempre colpito il suo immancabile sorriso che illuminava il suo volto, volto genuino e sincero. Anche se fin da subito tra noi si era instaurato un rapporto di stima reciproca, tuttavia i nostri dialoghi riguardavano prevalentemente il da farsi sul lavoro, come organizzare meglio le cose perché tutto funzionasse.

Finché ci fu una svolta. Un giorno dissi a Claudio, il papà di Davide, che era necessario andare a Cuneo a caricare dei suini; nell’azienda Gennero c’è un grande allevamento di maiali. Davide si offre di venire con me. Partiamo e, nel viaggio di andata nulla di particolare, abbiamo scherzato, riso, fatto dell’ironia sulla tipologia della nostra attività. Una volta arrivati, abbiamo svolto il lavoro e, intanto, è arrivata l’ora di pranzare. Mentre mangiavamo un boccone insieme, Davide inizia a raccontare e condividere alcune sue esperienze personali, esperienze di fede, del suo percorso con la fidanzata in vista del matrimonio sempre più prossimo, del suo inserimento da tanti anni nel Cammino Neocatecumenale. Ho così scoperto un mondo nuovo.

Quelle parole chiare e decise si sono scolpite nel cuore tanto che, ripensandoci oggi, in un giovane di 22 anni la cosa mi impressionò fortemente! Quel giovane sapeva che cosa voleva! Nella più assoluta calma e con sguardo sorridente, mi ha condiviso il chiaro Disegno della sua vita. Impossibile non percepire che tale Disegno era ben delineato davanti ai suoi occhi: una famiglia con la sua fidanzata Michela, con dei figli che avrebbero dato prolungamento ai suoi sogni e alle sue attese. La sua fermezza, determinazione, la luce del suo sguardo rimangono indelebili dentro di me. Molto spesso, quando incontro altri suoi coetanei e ho modo di ascoltare i loro discorsi, immediatamente mi torna alla mente il dialogo con Davide e, senza sconto alcuno, mi dico questo: non c’è paragone tra loro e lui! Ma, perché solo ora sono qui a farmi questa domanda: per comprendere quanto Davide fosse posato, bravo, senza eccessive esuberanze, ben educato a valori forti… era necessario che capitasse questa disgrazia? Per aprire gli occhi è necessario pagare questo prezzo?

Davide, una presenza valida che manca! Ora sto percorrendo un mio cammino interiore che mi sta conducendo alla convinzione che tanta energia positiva non può essere sprecata. Davide non è solo una vita che si è spenta, ma una NUOVA NASCITA, un PROGETTO che va al di là di quel “solo qualcosa” che noi riusciamo a comprendere. È quel “al di là” che ci porterà al TUTTO che ancora non conosciamo. Ho voluto condividere questa testimonianza perché è giusto che tanti sappiano, che tanti possano conoscere, apprezzare, imitare e attingere all’energia positiva, agli alti obiettivi lasciatici da Davide e da suo fratello Francesco. Non posso e non voglio credere che la morte di questi due fratelli sia solamente fine a sé stessa.”

Una nonna racconta.
“L’innocente passa e muore ma la sua luce rimane”. Quando penso a Davide e Francesco, subito mi torna alla mente un incontro che è entrato come un dono, a far parte della nostra famiglia. Un mattino d’inizio estate 2020, esco per una passeggiata lungo i campi della frazione Madonna del Pilone con Mattia, uno dei nipotini di 3 anni, appassionato di lavori di campagna. In quel periodo veniva sovente a casa mia anche per alleggerire un po’ la mamma in attesa del fratellino. Quel giorno proprio lungo il percorso, c’era un trattore che girava il fieno in un campo esteso.

Ci fermammo sul ciglio della strada e Mattia, felice di poter assistere da vicino, incomincia a correre sulla strada, avanti e indietro, per non perdersi nulla del lavoro del trattore. Ad un certo punto il trattore si ferma davanti a noi. Sopra c’era Davide che,  scende, si avvicina e, tutto sorridente, dice a Mattia: “Vuoi salire?”. Mattia con un rapido sguardo si volse verso di me per cogliere il consenso. Non potevo spezzare quell’incanto … l’incontro di due cuori. Davide, nel pieno del suo lavoro, aveva colto il sogno di un bimbo ai bordi della strada! Gli risposi: Sì! Ed ecco Mattia tra le braccia di Davide, salire sul trattore grande. Il trattore riprese il tragitto mentre io, commossa, osservavo.

Terminato il lavoro, Davide e Mattia si salutarono. Da quel momento tra i due nacque un’intesa che rimarrà per sempre! Ora, Mattia sa che Davide è in Cielo (gliene hanno parlato mamma e papà) perciò dice che Davide e Francesco lavorano per i campi di Gesù! Quando si è trattato di scegliere il nome del bimbo che sarebbe nato, Mattia disse: “Il mio fratellino si chiamerà Davide!”. Grazie Davide, grazie Francesco che continuate a vivere con noi!.

    Stefano Alloa Casale scrive: IL MIO AMICO FRANCI
Un amico è per sempre e tu per me lo sei ancora, oggi più che mai! Sì, oggi anche se non possiamo più uscire insieme, non possiamo più giocare a calcio insieme, non posso più ascoltare la tua musica, non possiamo più organizzare le feste del paese. Ecco, la festa del paese. Non muovevo un dito senza un tuo consiglio o una tua indicazione. Avevi tutto sotto controllo e, con te, ero sicuro che niente poteva andare storto. Organizzavi tutto nel minimo dettaglio. Infatti non ho mai conosciuto nessuno più determinato e organizzato di te, Franci ( così come ti chiamavo io). Racconto questo aneddoto.

Era il dicembre del 2018. Come tutti gli anni, ci riducevamo ad organizzare Capodanno negli ultimi giorni del mese. Quell’anno non sapendo dove andare, un nostro amico mise a disposizione un locale inabitato della sua vecchia cascina. Ahimè il locale non aveva l’illuminazione e nemmeno il pavimento, soltanto quattro muri, quattro finestre e il tetto. Tutto sommato a noi andava bene, sicuramente meglio di niente. L’importante era fare Capodanno in amicizia. Ma a Franci, quel locale messo così, non bastava. Voleva rendere unico quel momento. Così ci ha chiamati per condividerci la sua idea: perché non mettere noi il parquet per terra? Subito pensavamo scherzasse. Com’era possibile che una decina di ragazzi, per di più inesperti, potessero pavimentare ex novo una stanza? E invece no! Lo diceva seriamente. Così, anche se un po’ increduli, l’appoggiammo.

Qualche giorno per raccogliere le idee e via siamo partiti. Andammo ad acquistare i listoni per realizzare il parquet. Una volta raggiunta la stanza, Franci con la sua calma e determinazione, ha iniziato a posare i listoni, seguendo le indicazioni raccolte via internet e su tutorial in YouTube, qualche giorno prima. Tra risate e incredulità di alcuni, alla fine della giornata il locale si presentava trasformato. Non dimenticherò mai quella giornata e, in definitiva è stata la festa di Capodanno più bella passata insieme. Ci sarebbero altri mille aneddoti su Franci. Ho iniziato il mio percorso con lui alle elementari e, purtroppo, quanto successo l’ha umanamente interrotto troppo presto, senza preavviso. Ma sono sicuro che un giorno potremo riprenderlo in un altro posto. È  grazie a questa speranza, a questa determinazione che mi ha trasmesso Franci, che vivo anche per lui, in attesa di rincontrarci di nuovo, e perché no, posare ancora insieme un nuovo parquet in altri luoghi. È stato un onore averti conosciuto. A presto Amico mio.

 

Cari Francesco e Davide,
è molto difficile per me riuscire ad esprimere ciò che realmente sento nel cuore, così come è difficile ripensare a tutti i momenti che abbiamo passato assieme fin da quando eravamo bambini. Abbiamo condiviso tante avventure e attimi di gioia.
Ricorderò sempre il vostro modo di affrontare le cose, la vostra determinazione, il vostro sorriso, l'amore per la campagna e per la nostra terra...
Ricordo un giorno in particolare dove stavamo lavorando per portare a casa il fieno ed eravamo tutti e tre nel campo a collaborare per fare il più in fretta possibile e riuscire a farcela prima che arrivasse il temporale; e nonostante le difficoltà, alla fine ci siamo riusciti, affrontando il tutto con risate (che non mancavano mai) e spensieratezza.
avrei voluto vivere mille altri momenti come questo, ma purtroppo la vita è così, ci riserva anche delle brutte sorprese.  Sono contento di aver fatto parte della vostra vita e voi della mia, e vi ringrazio per tutto quello che mi avete dato. Per sempre nel mio cuore.  
                                                                                   Alessio

 

L’amico Giovanni Furlan, così scrive:
Ho conosciuto Francesco alla scuola agraria salesiana di Lombriasco; era l’unico in grado di fare le imitazioni di tutti i professori, aveva la battuta sempre pronta e nelle partite di calcio la sua presenza era determinante. Della sua vita personale parlava poco ma si percepiva che alle spalle aveva una bella famiglia basata su valori veri. Era sempre pronto ad aiutare e portava pace nelle discussioni. In alcuni momenti più profondi era bello poter parlare con lui di fede e del gruppo del Cammino Neocatecumenale di cui faceva parte; si vedeva che era convinto e che questa gioia la voleva trasmettere agli altri ma senza imporla.


È sempre stato molto corretto nei rapporti con le persone e sapeva chiedere scusa. Ho vissuto proprio una bella amicizia con lui anche se finita la scuola io mi sono trasferito e le occasioni per vederci sono diventate rare. Per quanto umanamente sia difficile da accettare che, con suo fratello Davide ci abbia lasciato così, sono certo che Dio ha grandi progetti su ognuno di noi e che il fine nostro quaggiù sia salvarci l’anima nella maniera che il Signore ci chiama a vivere: penso proprio che loro due si siano guadagnati il Paradiso!
La nascita alla vita eterna di Francesco e Davide unita alla testimonianza della sua famiglia, ci ha cambiato la vita e la cambierà a molti.

                                                                 Grazie Francesco!

“Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po', e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.”   (Lucio Dalla)
Ho conosciuto Francesco tra i banchi di scuola, all'Istituto Tecnico Agrario Salesiano di Lombriasco. È lì che è nata la nostra amicizia. Francesco era un ragazzo simpatico, rispettoso e intelligente. Francesco era l’amico ben voluto da tutti, non era mai fuori luogo. Terminate le scuole superiori, abbiamo intrapreso percorsi diversi che han fatto sì che ci ritrovassimo poche
volte, e di questo ora mi dispiace molto. Io e Franci però abbiamo continuato a sentirci. Ogni tanto ci aggiornavamo con qualche messaggio. Un giorno, in una nostra conversazione, gli espressi i miei dubbi sul futuro, sul fatto che avessi scelto una strada che non sentivo mia, lasciando da parte il mio sogno di diventare maestra d’asilo. E Franci mi rispose così: “ La tua passione per i bimbi, anche se non potrà essere un lavoro, ti porterà magari ad avere una bella famiglia con tanti figli.. una cosa che manca al giorno d’oggi. Il tuo lavoro migliore probabilmente sarà fare la mamma”.


Ho voluto riportare questo Suo messaggio perché penso esprima bene l’idea di chi era Francesco: un ragazzo speciale!! Un ragazzo che credeva fortemente nella famiglia, un ragazzo che coltivava grandi valori,
con tanta Fede. Chi è oggi Francesco per me?
Francesco per me oggi continua ad essere un amico speciale, di cui ricordo il sorriso, la voce e il suo cuore buono. L'amico a cui chiedo aiuto quando sento il bisogno di ricevere una mano in più dal Cielo. Francesco è nei miei pensieri, probabilmente più di prima. Rileggendo i suoi messaggi e pensando a lui mi scendono le lacrime. È inevitabile. Manca Franci, meritava tanta vita anche terrena. Sono tanto grata di aver condiviso con lui un pezzo di vita, un pezzo di strada. La sua amicizia è stata un dono prezioso. Francesco non passa, Francesco resta e resterà nel mio cuore per sempre.

Elisa Capello
                                                                                             

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