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DANIELA REVELLO

SPICCHI DI LUCE

Cara Daniela, tu e Gesù state camminando sulla strada insieme. Per un bel tratto di strada le orme di Gesù procedono accanto alle tue, ma le orme lasciate dal Signore sono ben impresse, marcate, solide, decise nella direzione.

Tu, al contrario, lasci orme distratte, a zigzag, con pause, ripensamenti, giravolte, cambiamenti di direzione. Per molto tempo camminate così, ma gradualmente le tue orme si avvicinano sempre più a quelle di Gesù e cominciano ad avanzare in modo parallelo. Tu e Gesù come due amici, fianco a fianco. Sembra tutto perfetto, ma interviene un altro cambiamento: le tue impronte, che prima si disegnavano nella sabbia accanto a quelle di Gesù, ora sono impresse dentro le sue. Nelle sue grandi, le tue orme sono più piccole, ma tu e Gesù cominciate a procedere come una persona sola.

Andate avanti così, poi gradualmente interviene un altro cambiamento. Le tue orme, dentro quelle più grandi, crescono fino a coincidere con quelle di Gesù. Ora c’è soltanto più una serie di orme sulla sabbia: tu e Gesù camminate come una persona sola. Sembra andare tutto bene, ma poi, improvvisamente, torna una seconda serie di impronte. C’è qualcosa di strano! Le nuove impronte vanno a zigzag, girano e rigirano, si fermano, fanno diversioni bizzarre. Sei meravigliata, dubbiosa, turbata. Il tuo sogno finisce.
Incominci a pregare. “Signore, ho capito la mia situazione, con i miei andirivieni e le mie soste.

Ero una cristiana incerta, ma volevo imparare. Tu camminavi in modo sicuro e hai aiutato me a camminare con te”. “È giusto!”. “E quando le mie orme piccole erano dentro le tue orme grandi, io stavo imparando a camminare sui tuoi passi, a seguirti proprio da vicino”. “Bravissima! Hai imparato bene e in fretta”. “Quando le mie impronte sono diventate identiche alle tue, significa che ero diventata tua discepola in tutto”. “Esatto”. “Ma allora, Signore, che cos’è capitato poi? Sono tornata indietro? Le impronte separate e soprattutto quelle che fanno tornanti e giravolte…” . Ci fu un attimo di silenzio e poi con un sorriso nella voce, il Signore rispose: “Quelle? Oh, ma sono
io che danzo felice intorno a te”.

“Ecco per questo il mio cuore effonde liete parole, io canto al re il mio poema. La mia lingua è stilo di scribaveloce” (Sal 44,2)

Per questo danzando canterò: “Sono in te tutte le mie sorgenti” (Sal 87,7)

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